
Thailandia, operazione salvataggio completata: tutti fuori dall’incubo della grotta
Esteri - di Bianca Conte - 10 Luglio 2018 - AGGIORNATO 11 Luglio 2018 alle 11:08
Tutti fuori i 12 ragazzi intrappolati dallo scorso 23 giugno, e portato in superficie anche il coach. Tutti liberi finalmente, tutti estratti vivi e tornati alla luce dopo la reclusione forzata nella grotta thailandese Tham Luang: i sopravvissuti sono riemersi in superficie dopo oltre due settimane di prigionia nel ventre della terra: secondo quanto riferito dai media locali, infatti, i primi dei ragazzi intrappolati nella grotta in Thailandia ad essere portati fuori sono stati quelli «più deboli». Come riportava nei giorni scorsi, tra gli altrik il sito del Sole 24ore, infatti, «prima di iniziare le operazioni di evacuazione un medico ha visitato tutti, ragazzi e allenatore, e stabilito una lista di uscita». Quelli rimasti per ultimi, dunque, erano «i più forti». E per ultimissimo era rimasto il coah, che ha chiesto perdono per l’imprudenza compiuta ai ragazzi e ai loro genitori.
Thailandia, salvataggio completato: tutti salvi, anche l’ultimo ragazzino e il coach
Dunque, completata l’operazione di salvataggio cominciata questa mattina alle 10.08 in Thailandia, quando nel nostro Paese erano le 5.08, e agli 8 giovani calciatori salvati e portati fuori dalla grotta tra domenica e lunedì, si aggiungono anche i 4 riportati in superficie poco fa. Per ultimo è rimasto l’allenatore che, sua sua stessa proposta, peraltro, si era detto sarebbe stato l’ultimo ad abbandonare la cavità dove lui e la sua squadra sono rimasti prigionieri e isolati dal mondo dal 23 giugno, quando, come noto, durante una gita, la squadra col mister sono entrati e si sono addentrati nella grotta che li ha poi intrappolati fino a oggi. Fino a quando, dopo giorni di paura e di fame, di freddo e di buio, sono arrivate le barelle che hanno portato fuori anche gli ultimi bambini e, solo dopo aver tratto in salvo tutti i giovanissimi sopravvissuti, è toccato anche all’allenatore: e tutti sono stati estratti con l’aiuto dei sommozzatori che in questi giorni hanno lavorato senza tregua per mettere in salvo la squadra dei Cinghiali.
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di Bianca Conte
Tra i soccorritori una squadra da Israele, che ha fornito anche le necessarie tecnologie ,ma chei media ufficiali preferiscono non menzionare.
Bene hai fatto tu a ricordarlo
Tutto è bene quel che finisce bene. Speriamo la lezione sia servita, comunque, auguri anche alle loro famiglie e un plauso ai soccorritori. Ricordando anche la vittima