A Capalbio si “processa” Salvini. E Roberto D’Agostino si ribella (video)
L’intervento di Roberto D’Agostino a Capalbio nella piazza più radical-chic d’Italia è memorabile. Sul palco, dove ha avuto corso la premiazione per l’annuale riconoscimento intitolato alla cittadina toscana, è salito il presidente della giuria Furio Colombo. Ma anziché illustrare i motivi del premio conferito al libro di Fubini – “La maestra e la camorrista”, Mondadori – inizia a fare un comizio, visto che giocava “in casa”. Un comizio contro Salvini e il caso della nave Diciotti. Colombo ha iniziato col dire cosa non gli piace di Salvini e di come è stata gestita tutta la vicenda degli immigrati “sequestrati” – secondo lui- sulla nave Diciotti, a Catania. Il pubblico buonista dalla platea si è commosso Molti tra i proprietari terrieri di quell’oasi ideologica ascoltano come oro colato gli appelli alla rivolta contro il “bruto” Salvini, Quando, probabilmente per un errore del computer, viene chiamato sul palco Roberto D’Agostino (video).
«Ipocriti: non avete accolto 50 migranti e poi…»
Salito già in precedenza per ritirare il premio Capalbio per il suo programma Dago in the Sky, non ce l’ha fatta proprio a tollerare queste parole dalla platea di una delle località più ipocrite che l’italia possa vantare. E ha umiliato Capalbio inchiodandola alle sue contraddizioni: «E ora però vorrei dirvi anche un altro paio di cosine… La prima è questa: premesso che Salvini non piace neppure a me, un tipino che è maleducato anche quando sta zitto, ma voi con che coraggio vi indignate per la sorte riservata a quei profughi disperati su quella nave giù a Catania se qui, proprio qui, l’anno scorso vi siete rifiutati di accogliere nientemeno cinquanta migranti?». Colombo, come nel suo stile, si è stizzito e gli ha urlasto contro: «Questa è una fake news!». Allora Dago – leggiamo sul sito di Dagospia- «invece di inchinarsi davanti a quel vegliardo che ha lottato per tanti anni a fianco di Gianni Agnelli e di Alain Elkann ha avuto un diabolico scatto: “Quella fake news l’ha pubblicata il tuo giornale, il Fatto! Non potevi scriverlo a Travaglio che era una bufala?”».
«Capalbio arrogante»
Ma non è finita qui. Ha continuato D’Agostino: «Ah, e poi: alzate il ditino dell’indignazione sulla Diciotti e quel trucido di Salvini, ma nemmeno una parola è stata spesa sulla strage di Genova: 43 morti, centinaia di feriti e oltre 600 sfollati solo perché Autostrade per l’Italia della famiglia Benetton ha dimenticato anni e anni di avvisi che il viadotto era a pezzi. Non solo: perché abbiamo dovuto aspettare 4 giorni prima di riuscire a leggere su “Repubblica” e il “Corriere” il nome di Benetton, quella cara famiglia che ogni anno sgancia sui giornali 60 milioni di inserzioni pubblicitarie? I tapini scrivevano: Atlantia. Ma cos’è Atlantia, una fiaba, un nuovo film di di Walt Disney?”». In platea prevaleva lo sconcerto. Sentirsi dire cose imbarazzanti ma vere è una rarità per un certo tipo di pubblico. A quel punto la schiacciatta finale: «E sì, certo… vi vedo un po’ storditi… vi fa male ascoltare certe cose, eh? Beh, allora vi dico pure che è davvero curioso che qui, davanti a Capalbio, l’Italia sia come spezzata. Ci sono autostrade ovunque ma qui, esattamente qui, voi siete riusciti a non far stendere la minima striscia di asfalto… una botta di arroganza assoluta solo perché vi dava fastidio, vi rovinava il panorama dalle vostre ville? Massì, siamo tutti bravi a fare i fr… col sederino degli altri».
Bravo, bravissimo D’Agostino. Non ti seguo, in tutti i sensi, ma in questa occasione sei stato veramente fantastico, fenomenale.
Capalbio, la città capitale dell’ipocrisia
Capalbio, terra rossa per eccellenza. Non voglio ripetere le ultime due righe dell’articolo.