A settembre una mostra sugli animali dell’artista Fabiana Roscioli a Roma

27 Ago 2018 15:20 - di Giuseppe Basini

Riceviamo da Giuseppe Basini, parlamentare della Lega, e volentieri pubblichiamo:

Seduti fuori per il caffè con la pittrice, fotografa e cortometraggista Roscioli, Fabiana per gli amici (il che per lei vuol poi dire proprio tutti), a discutere del titolo della sua prossima mostra, sugli animali nella sua pittura. Mi chiede consiglio e io mi ci impegno pure, quando se ne esce lei con “la sfera animata”. Bello davvero. L’universo è pieno di mondi di pietra desolatamente vuoti e il nostro è l’unico (a nostra conoscenza ) dove ci sia la vita e lei lo rende in un rapido concetto. Mentre rifletto che potrebbe impiegare il suo talento anche con le parole, lei è già scomparsa dentro il ristorante, a chiacchierare con la direttrice, mai vista prima, come aveva già fatto con l’addetto al caffè, perché, mercuriale e piena di vita, svolazza irresistibilmente da una persona all’altra, dato che vede anche i perfetti estranei come esseri umani e ne è curiosa. È come un’onda la nostra Fabiana, ora si allarga a lambire e comprendere tutti, ora si increspa e si concentra su qualcosa o qualcuno, ora calma piatta, ora tutta spruzzi, in un movimento incessante che la fa apparire e scomparire, un po’ realtà e un po’ miraggio. Giovanissima e affascinante nonna di tre bei nipotini, in spirito è altissima, con i piedi ben piantati per terra e la testa tra le nuvole . Vive la sua vita come la sua arte, senza freni e senza regole se non quella , per lei sacra, di non far male a nessuno, anche se forse non è sempre stata applicata a lei , che , nata ricca e bella , tende a continuare a vivere nel regno delle fate, con una ingenuità ( e una furbizia ) da adolescente, che trasferisce nei suoi animali . Il coccodrillo, verde in un mondo tutto verde, grassottello e con un’aria sardonica, con una lunga lingua gialla (che si immagina biforcuta) in un ambiente melmoso dalla calma solo apparente o l’elefante divino, Ganesh, serafico e composto, dipinto in varie tonalità di rosa, riposante e tranquillizzante, con gli occhi ambigui dello stregatto, ma bonari, di un naif molto espressivo e nitido, quasi sacrale. E poi fiori, fiori, fiori, come coriandoli primaverili, in tutte le salse e in tutti i prati. L’essere umano è più nelle sue fotografie e nei suoi filmati e qui è l’iper realismo a dominare, corpi nudi che si stagliano netti, spesso avvinghiati, come nel suo catalogo edito per la Giorgio Mondadori o nel cortometraggio “Impossible Love”, basato sul ritmo, con rapide sequenze intervallate, che si inseguono e si ripetono e amplessi mimati che sembrano una danza, con un eros dolce che domina a ricordare la sua parte realista e molto terrestre, anche se lei si definisce un umanoide sceso da un altro mondo. L’umanoide in realtà è nata qui, erede di una famiglia di famosi albergatori e, dopo essersi diplomata al Liceo Artistico, ha seguito il corso di Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma, dove vive e lavora. Ha frequentato la Scuola di Scenografia dell’Accademia delle Belle Arti e lavorato come disegnatrice presso lo Studio di Architettura Fiorentino, studiato pittura figurativa con Vittorio Polidori e realizzato un trompe l’oeil nel ristorante dell’Hotel Royal Santina a Roma, seguito il corso di decorazione dell’Accademia del Superfluo e frequentato lo studio di design dell’architetto Jeremy King. Insomma la Roscioli, anche se – golosa di tutto – si disperde molto volentieri nelle avventure umane e in altri mille rivoli (inclusi perfino radioestesia e pranoterapia) ha però un solido e reale impianto da artista e questo praticamente da sempre, una stella polare in definitiva ce l’ha davvero e non la perde di vista. L’artista e la sua vita legate insomma strutturalmente all’arte, un’arte di cui lei ha bisogno, per rappresentare la vita al fine di viverla. L’otto settembre a Roma, al Radisson Hotel di via Turati, ci sarà la mostra dei suoi animali, una data storica tradizionalmente controversa per il nostro Paese, che è molto meglio celebrare con l’ottimismo bello, scanzonato ed extraterrestre di Fabiana.

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