Flop dei sindacati, mezzo milione di iscritti in meno. La Cgil peggio di tutti
Il sindacato italiano continua a registrare un calo del consenso. In soli due anni, le principali organizzazioni sindacali hanno perso complessivamente circa 450 mila iscritti. Una contrazione che poteva manifestarsi in forma ancora più allarmante se non fosse per la Uil che ha fatto registrare, al contrario, un incremento, seppur non particolarmente rilevante. I numeri non lasciano spazio a dubbi: dal 2015 al 2017, i tesserati hanno subito una contrazione di 447 mila persone, di cui ben 293 mila residenti nelle realtà regionali del Mezzogiorno. E’ quanto emerge dall’Indice di appeal sindacale (Ias) ideato dall’Istituto Demoskopika che, analizzando il periodo 2015-2017, ha tracciato una classifica delle regioni in relazione all’attrattività delle principali organizzazioni dei lavoratori sul territorio. Due gli indicatori utilizzati: gli iscritti ai sindacati di Cgil, Cisl, Uil e le persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuita per un sindacato. È la Cgil a registrare il maggiore decremento con un calo di ben 285 mila iscritti, seguita dalla Cisl con meno 188 mila tesserati. Per la Uil, andamento in controtendenza: circa 26 mila iscritti in più nell’arco temporale osservato.
Finalmente gli italiani hanno cominciato a capire che i Sindacati sono il più grande ostacolo al lavoro in Italia: non proteggono gli interessi dei lavoratori ma rendono semplicemente più complesse le dinamiche tra datore di lavoro e lavoratore, hanno costi esorbitanti, non pagano le tasse (!!!) e scoraggiano l’apertura di nuove attività in Italia.
Il lavoro nel nostro paese è oramai profondamente regolamentato tanto che non c’è più alcun bisogno di queste LOBBIES: non solo costano fior di soldini alle società ma creano enormi tensioni tra datore di lavoro e lavoratore. Non abbiamo bisogno di qualcuno che si impegni a peggiorare la già difficile, abbiamo bisogno dell’esatto contrario!
Se lo stato arrivasse a capire che gli introiti si aumentano abbassando i costi per chi investe (corporate e private tax), potremmo davvero sperare in una ripresa economica del nostro bel paese…
Questi sindacalisti hanno la stessa capoccia del piddioti, sono sadici, sanno di farsi male,ma insistono. Proteggere gli africani a scapito degli italiani non paga, la volete capire?
Meno male che hanno iniziato a capire.
Meglio tardi che mai! Meno male gli italiani si stanno accorgendo di chi ha mandato in rovina l’Italia. Perché le associazioni dei sindacati non fanno la denuncia dei redditi?