Germania, la Merkel rimuove il capo dell’intelligence: è di destra
Il capo dell’intelligence interna tedesca, Hans-Georg Maassen, è stato trasferito ad altro incarico in seguito ai suoi commenti sulle violenze di estrema destra a Chemnitz. Lo ha reso noto il governo tedesco. Maassen diventerà sotto segretario al ministero dell’Interno, è stato annunciato al termine di una riunione fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e i leader degli alleati di governo. A voler destituire Maasen dalla guida del Bundeamt fuer Verfassungschutz erano la cancelliera Merkel, leader della Cdu, e la social democratica Andrea Nahles. Maassen gode invece dell’appoggio del leader della Csu bavarese e ministro dell’Interno Horst Seehofer. Leader di due formazioni politiche sorelle, Merkel e Seehofer avevano avuto prima un incontro per tentare di trovare un compromesso. Da tempo critico delle politiche tedesche sull’immigrazione, Maassen paga i suoi commenti sulle manifestazioni di estrema destra a Chemnitz in seguito alla morte di un cittadino tedesco, per la quale sono stati arrestati due richiedenti asilo. La Merkel aveva espresso una pubblica condanna delle immagini video di estremisti che davano “la caccia” a due immigrati arabi. Maassen l’aveva successivamente contraddetta mettendo in dubbio l’autenticità del video. La polemica su Chemnitz è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, in una Germania dove i servizi di sicurezza sono stati accusati in varie occasioni dai giornali di sinistra di contiguità o eccessiva indulgenza con l’estrema destra. Maassen aveva pubblicamente criticato la politica di apertura ai rifugiati abbracciata dalla Merkel nel 2015, tanto che la cancelleria lo aveva sollecitato a moderare le sue parole. Il leder dell’intelligence interna si era poi sentito rafforzato dall’arrivo al ministero dell’Interno del bavarese Seehofer, deciso sostenitore di una stretta sui clandestini. Ma nuove polemiche erano sorte quando erano emersi suoi incontri con leader del partito populista anti immigrati Alternativa per la Germania (AfD). Maassen si era difeso dicendo che incontrava esponenti di tutte le formazioni politiche. Massen aveva assunto nel 2012 la guida dei servizi del BfV – il cui nome significa Ufficio federale per la protezione della Costituzione – dopo che la reputazione di questo organismo era stata gravemente danneggiata dalla vicenda dei delitti del kebab. Allora era emerso che negli archivi del BvF erano stati distrutti alcuni files relativi alla serie di assassini di immigrati, di cui fu poi trovata colpevole una cellula neonazista rimasta a lungo ignorata dai servizi.