La Germania dell’accoglienza caccia gli italiani poveri: «Via dal nostro Paese»
La Germania di Angela Merkel, paladina in Europa dell’accoglienza e dell’integrazione, caccia gli italiani che non hanno i necessari mezzi di sussistenza. Un ampio servizio di Cosmo, la trasmissione in italiano di Radio Colonia, pochi giorni fa ha dato conto della preoccupazione che serpeggia all’interno della comunità tricolore. A poco più di un anno dall’applicazione della legge che ha ridefinito per i cittadini comunitari la regolamentazione del diritto alla libera circolazione sul territorio federale, cominciano, infatti, a vedersi le conseguenze.
Diversi italiani si sono visti recapitare lettere, da parte dei Jobcenter o degli Uffici Stranieri dei comuni dove risiedono, nelle quali si prospetta un possibile allontanamento dalla Germania. Nelle lettere ufficiali si ricorda che i cittadini comunitari «hanno libertà di soggiorno nel territorio federale se dispongono di protezione sanitaria e di mezzi di sussistenza sufficienti». I destinatari delle lettere hanno quindici giorni di tempo per chiarire la propria posizione: il che significa doversi procurare in tempi brevi un lavoro part time o un Minijob, oppure riuscire a provare di stare attivamente cercando un’occupazione. Il principio che sta alla base dei provvedimenti è quello che per risiedere in Germania si debba essere, almeno per alcuni anni, autosufficienti, in grado di versare i contributi obbligatori, come quello, ad esempio, della cassa malattia.
La radio ha raccolto testimonianze di giovani italiane che hanno ricevuto la lettera nonostante avessero appena partorito o fossero in stato di avanzata gravidanza: «Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e mi avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine se non potevo permettermelo».
Secondo Cosmo, «le minacce di espatrio non risparmiano nessuno» hanno la maggiore frequenza nel Nord Reno-Westfalia, ma coinvolgono praticamente tutti i lander. «La cosa grave è che il caso non viene analizzato singolarmente, tutti ricevono queste lettere e non c’è scampo» dichiara alla radio Luciana Martena, responsabile di un patronato di Dusseldorf.
I lavoratori europei cominciano ad essere scomodi per la Germania, probabilmente, anzi sicuramente, preferisce sfruttare i rifugiati che fra un po’ inizieranno a sostituire i lavoratori europei accontentandosi di salari più bassi. NON VI SARA’ MAI UNA EUROPA UNITA CON LA GERMANIA E LA FRANCIA CHE VOGLIONO FARE I PADRONI.
E qui da noi accolgono stranieri con scabbia e tbc a spese dei cittadini, ecco perchè il debito aumenta sempre!
Sono certo che la copia esatta della legge germanica che, mi pare sia il più ricco paese dell’UE, fa al caso nostro esattamente per tutti i residenti di qualunque provenienza, colore, religione ! Applicare la legge tedesca SENZA NESSUN ADATTAMENTO PRO_MAGISTRATI sarebbe un bel Mattarella Toccasana ! Viste le scempiaggini che va a raccontare quando esce dal bunker in sui si rimpiatta ! Dal momento che gli umori di larghissima parte del popolo nei suoi confronti gli sono ben chiari ! Prima gli italiani, prima parte, prima staremo meglio !!
I migranti invece, con odio al lavoro e resistenza al vagabondaggio, hanno diritto di restare in Germania e in EU. A loro spetta il reddito di cittadinanza, agli italiani, che grande hanno fatto la Germania, e così pure il Belgio, niente, raus!
P.S. Sia ben chiaro che comunque sono contro chi non ha voglia di lavorare, e non contro i disoccupati.