Lucano, il nuovo Messia della sinistra: infallibile anche se commette reati
È lui, è Lucano! Non c’è dubbio: è lui il Messia che la rottamatissima sinistra aspettava. Il nuovo leader dei buoni per forza, dei terzomondisti d’un pezzo e degli ipocriti d’ogni colore. Lui, che seppur col nome d’amaro è dolce come il miele. Il comune di Riace, di cui è sindaco, da adesso sarà famoso ovunque per le sue gesta e non più per quei due bronzi ritrovati in mare, troppo alti e alteri per farne un simbolo d’accoglienza. Perciò così sia: sarà lui il faro di questa sinistra ricca di papi e povera di cardinali. Lui, il sindaco mandato ai domiciliari perchè celebrava matrimoni combinati per dare la cittadinanza a chi non ne aveva diritto, perchè affidava a chiamata diretta (cioè, senza gara!) la gestione della munnezza e per altre fattispecie di reati che il gip non ha ritenuto di avallare, ma che la procura di Locri è intenzionata a riproporre. È lui, questo Lucano, che si accaparra già e si accaparrerà chissà per quanto tempo, le prime pagine di ogni buon giornale e i servizi di ogni buona tv nelle fasce d’ascolto più importanti. È l’esempio da sbandierare e da raccontare anche ai nipotini. Perchè è il buono che combatte contro il male. Contro i cattivi di destra (tra i quali c’è senza dubbio Matteo Salvini) e pure quelli di sinistra (come quella “brutta persona“, dice Lucano, di Marco Minniti). Tutti i buoni, i liberal della terra dovrebbero e, siamo certi, sapranno, mobilitarsi: Mimmo Lucano non si tocca! Immaginiamo sia pronta non solo un’onda anomala di magliette rosse con i Don Ciotti e i padre Zanotelli in prima fila, ma anche una petizione per fare di Mimmo Lucano il prossimo Nobel per la Pace. Il minimo, a pensarci. Perché a questo punto nulla può più essere precluso a questo buono dei buoni. Men che meno Palazzo Chigi dove siamo certi entrerebbe con tanto di Boldrini, Civati, Kyenge e bandiera arcobaleno al seguito. Ecco, nei gorghi di montante bontà a sostegno della “vittima” di un sopruso perpretato da cattivissimi magistrati che, spiega il prode Saviano, prefigurerebbe l’alba di uno «Stato autoritario», a noi comuni mortali un paio di domande continuano a martellarci le meningi. E cioè: ma se a violare leggi e regole, così come dagli atti della procura (con tanto di intercettazioni) ha fatto il signor Domenico Lucano, fosse stato un sindaco qualunque di un paese qualunque di quest’Italia qualunque, l’avrebbero arrestato o no? E, nel caso, qualcuno, della sinistra politica e di quella cattolica, avrebbe mai urlato in sua difesa?
Costui sarebbe stato un eccellente soggetto da studiare per il Prof. Cesare Lombroso.
Quesito: Come hanno fatto i suoi concittadini ad eleggere uno che non solo non riesce a parlare in un italiano comprensibile ma che non riesce ad esprimere un concetto, dovendone iniziare un’altro che non porta ugualmente a termine. Chi gli stila le proposte di giunta le relazioni, certifica e compila i verbali di giunta e di consiglio? Anche se hanno eletto un’affare così, spero almeno che non tutti gli abitanti siano in disgraziate condizioni come il loro rappresentante. Forse non sa nemmeno cosa ha firmato! Capisco perché è durato oltre due ore un semplice propedeutico interrogatorio presso i CC. Forse loro sono del luogo visto che ad ora non avevano mosso paglia ?! Va palesemente commissariato e verificato che cavolo fanno in un comune in cui esistono quattro gatti e tutti vecchi. Quel comune si trasforma in una testa d’ariete per far deliberare cose che possono portare gravissimo danno a provincia e Regione ! Guardateci un pochino dentro ! Occorre staccarlo dalla saudìa e ricondurlo nella splendida Calabria ed Italia.
Una profonda investigazione totale a Signor Lucano!!!
Subito in galera e le chiavi nello stretto di Gibilterra
Gli è rimasto solo più quello.
Sono una banda di poveracci allo sbando.
Ma sono ancora pericolosi.
Sinistra vergognosa!!!