
Il serial killer di Modena. Il video in cui l’uomo tenta di rapire una ragazza per strada (video)
Cronaca - di Vittoria Belmonte - 11 Ottobre 2018 - AGGIORNATO 11 Ottobre 2018 alle 19:55
Aveva commesso in precedenza solo piccoli reati contro il patrimonio il 38enne originario di Napoli e residente nel Modenese, Raffaele Esposito, fermato per omicidio, tentato sequestro di persona e violenza sessuale. Il 28 agosto avrebbe violentato una sua conoscente a Zocca, dopo averla legata e imbavagliata. Il giorno dopo avrebbe ucciso a Modena la prostituta 31enne Vasilica Nicoleta Neata, bruciandone in seguito il cadavere. Ma i resti di un libro usato per accendere il rogo riconducono ad Esposito. Il 2 settembre ha tentato di sequestrare a Savignano sul Panaro una 18enne che stava camminando per strada, come si vede nel video dei carabinieri. La ragazza per fortuna riesce a liberarsi e scappa. L’uomo le aveva mostrato un tesserino spacciandosi per un esponente delle forze dell’ordine.
“La violenza e il sadismo che ha messo nei suoi atti fanno ritenere che avrebbe continuato a colpire tranquillamente”, afferma il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Modena, Stefano Nencioni. E aggiunge: “Sceglieva solo vittime magre e minute, incapaci di difendersi. Il fattore che accomuna tutte le vittime è che erano esili, persone che lui considerava deboli e poteva facilmente sopraffare”. E poteva accanirsi ancora su altre donne. “Si capisce dalla violenza carnale che ha perpetrato – ha aggiunto il comandante dei carabinieri – che denota uno spregio della vittima, la volontà di umiliarla e farle male”. Il cuoco era già stato arrestato dopo il tentativo di sequestro e la nuova ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata direttamente in carcere.
Cuoco di professione, instabile nelle relazioni sia sentimentali che amicali, viene descritto dalla Procura come un criminale incapace di controllare i suoi impulsi che si sono trasformati in atti di estrema violenza. Separato, due figli avuti dal matrimonio fallito, da anni viveva con una compagna, le figlie di lei ventenni e un ragazzino avuto dalla seconda relazione. Se ha usato violenza anche contro la sua compagna non è dato sapere, visto che lei non ha mai denunciato nulla. Lavorava in un agriturismo nel modenese e i suoi colleghi lo dipingono come un “tipo mite” ma con qualche problema.
Se è veramente lui il colpevole di tutti questi reati lo si metta in galera a vita o magari più velocemente si ponga fine alla sua vita