Khashoggi, trovate prove nel consolato. Audio di 11 minuti, si sente il giornalista
Sarebbero state trovate le prove dell’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, all’interno del consolato saudita dopo un’ispezione durata oltre 9 ore. Lo rivela al-Jazeera ricostruendo la perlustrazione, terminata poco prima delle cinque del mattino quando a Istanbul iniziava ad albeggiare, da parte di un team di investigatori turchi a caccia di prove che potessero fare luce sulle sorti del giornalista saudita Jamal Khashoggi, scomparso lo scorso 2 ottobre proprio dopo essere entrato nell’edificio diplomatico per ritirare alcuni documenti che gli occorrevano per sposarsi. E vi sarebbe un audio di 11 minuti in cui si sente la voce del giornalista aggredito appena messo piede all’interno del consolato dove tutto sarebbe stato pianificato per l’agguato.
Secondo il sito del quotidiano turco “Hurriyet”, la squadra di investigatori turchi, composta, complessivamente, da una decina di persone, tra cui funzionari della Direzione per la Sicurezza di Istanbul, ha lasciato il consolato prima delle cinque del mattino ora locale dopo aver prelevato alcuni campioni di suolo e una porta metallica dal giardino del consolato.
Circa un’ora e mezza più tardi è uscito dalla rappresentanza diplomatica anche il procuratore turco assegnato alle indagini seguito, poco dopo, da un team di inquirenti sauditi. Un via vai iniziato molte ore prima con l’ingresso nella sede diplomatica saudita di un gruppo di addetti alle pulizie muniti di stracci e sacchetti della spazzatura in mano che hanno attirato l’attenzione dei giornalisti in attesa all’esterno del consolato. Il sospetto è che i sauditi abbiano tentato di cancellare eventuali prove dell’omicidio del giornalista che è praticamente sparito nel nulla all’interno del consolato mentre la fidanzata lo attendeva all’esterno con in mano il cellulare dell’uomo.
Ma, comunque, non è finita qui: oggi il team di investigatori turchi che sta cercando prove sulla sparizione di Jamal Khashoggi si sposterà nella residenza del console saudita a Istanbul, che si trova sempre nei pressi dell’edificio del consolato nel quartiere di Levent poiché proprio lì si era recato il presunto commando di 15 agenti sauditi, arrivati da Riad per portare a termine il delitto dopo essere giunto inizialmente nella sede diplomatica dove sarebbe avvenuto l’omicidio.
Secondo il New York Times, che cita una fonte anonima vicina al governo saudita, Khashoggi sarebbe stato ucciso per errore durante un interrogatorio condotto da un ufficiale dell’intelligence amico di Mohammed bin Salman. E l’erede al trono saudita «approvò», sostiene il Nyt, l’interrogatorio nel consolato ad Istanbul del giornalista Jamal Khashoggi e anche il suo ritorno “forzato” in Arabia Saudita. Sempre secondo la fonte, l’ufficiale dell’intelligence si sarebbe spinto «troppo oltre» nel tentativo di dimostrare le sue capacità in operazioni segrete e avrebbe poi cercato di nascondere il pasticcio.
Secondo al-Jazeera, gli investigatori turchi sono in possesso di un audio di 11 minuti che proverebbe l’omicidio di Jamal Khashoggi all’interno del consolato. E il funzionario turco che, sotto garanzia dell’anonimato, ha svelato l’esistenza dell’audio ha anche ammesso che proviene da una fonte diversa rispetto all’Apple Watch che il giornalista avrebbe indossato quando sarebbe entrato al consolato il 2 ottobre. Insomma il consolato sarebbe stato intercettato dalla Turchia in maniera permanente. Una circostanza che, ovviamente, le autorità turche non possono ammettere ufficialmente.
Anche la Reuters, citando due sue fonti anonime, ha confermato l’esistenza dell’audio. Le analisi tecniche della voce condotte dalla polizia sull’audio, secondo al-Jazeera, hanno identificato tre voci maschili che si ritiene siano saudite, oltre alla voce di Khashoggi, ha detto il funzionario, aggiungendo che il giornalista è stato aggredito immediatamente dopo essere entrato nel consolato. L’ambiente era stato, evidentemente, già preparato e tutto era stato pianificato al punto che, sempre secondo al-Jazeera, il personale del consolato era stato mandato via in anticipo il giorno della scomparsa di Khashoggi, alle 11 e 30 del mattino.
Secondo la Cnn, che cita un funzionario americano, li Stati Uniti sono in possesso di intercettazioni di funzionari sauditi che discutono di piani per attirare il giornalista in Arabia Saudita al fine di trattenerlo.
Proprio oggi il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, è arrivato a Riad, dove lo ha inviato il presidente Donald Trump, dopo una telefonata con re Salman, nel pieno della crisi sul caso Khashoggi. Nelle prossime ore, potrebbe arrivare dall’Arabia Saudita l’ammissione che Khashoggi, critico nei confronti del principe ereditario Mohammed bin Salman, scomparso il 2 ottobre scorso all’interno del consolato saudita a Istanbul, è rimasto ucciso a seguito di un interrogatorio andato male. Mike Pompeo incontrerà sia re Salman sia suo figlio, il principe ereditario Mohammed bin Salman, in occasione di una cena.