Rampelli: «L’ambiente è un valore nazionale. Sia tutelato in Costituzione»
Inserire anche l’ambiente tra i beni tutelati dalla Costituzione. È la proposta lanciata dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, nel corso della firma del protocollo d’intesa tra Italia Nostra e Arma dei carabinieri, presentato a Montecitorio alla presenza, tra gli altri, del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. «Lancio una sfida: l’ambiente purtroppo non è stato inserito nel secondo comma dell’art. 9 della Costituzione, che recita: “La Repubblica (1^ comma promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica) (secondo comma) Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”», ha detto Rampelli, sottolineando che «mentre i costituenti, in particolare Lussu, furono sensibili alla tutela costituzionale del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico della Nazione, meno attenti sono stati i “costituenti” più recenti che non hanno trovato la sintesi politica per inserire l’ambiente tra i valori insieme al paesaggio». «Forse – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – perché si sarebbero creati problemi alle Regioni rafforzate da una riforma del Titolo Quinto, che oggi lo possiamo dire, ha devastato l’Italia, il suo assetto istituzionale, generando il moltiplicarsi di conflitti tra Stato centrale ed enti territoriali».
Il protocollo prevede una più stringente collaborazione tra Italia Nostra e l’Arma dei Carabinieri, che impegna l’associazione che tutela i beni culturali dal 1955 a segnalare «situazioni che necessitano di intervento e approfondimento da parte dell’Arma, per il coinvolgimento delle autorità competenti». Un’attività di monitoraggio che sarà affiancata anche da attività di «divulgazione e di cooperazione sui temi generali della tutela del patrimonio storico ed ambientale». La presentazione del protocollo è stata inoltre anche l’occasione per illustrare la “Lista Rossa” di Italia Nostra, una campagna nazionale che consente all’Associazione di raccogliere ogni giorno denunce e segnalazioni di beni comuni, paesaggi in abbandono o bisognosi di tutela: siti archeologici meno conosciuti, centri storici, borghi, castelli, singoli monumenti in pericolo.
Ma, si diceva, la presentazione dell’accordo è stata anche l’occasione per Rampelli esortare la politica a scelte coraggiose sulla tutela dell’ambiente come valore fondante. Dopo aver ricordato la lunga collaborazione che lo lega a Italia Nostra, in particolare sui temi di sviluppo e salvaguardia della Capitale, e dopo aver ribadito il ruolo dell’Arma nella tutela del patrimonio storico artistico italiano, il vicepresidente della Camera si è soffermato sull’importanza di una piena valorizzazione di questa enorme ricchezza. «Siamo il Paese che possiede il 75% del patrimonio artistico mondiale, con il primato dei siti tutelati dall’Unesco, con realtà urbane e ambientali non ancora pienamente valorizzate. La nostra identità – ha sottolineato Rampelli – si è forgiata sulle piazze rinascimentali, tra le calli della laguna, nei vicoli medievali di Spoleto, tra le Torri di San Gimignano, nell’acropoli di Agrigento, e nei templi della Magna Grecia calabrese e pugliese. Siamo scolpiti sui Sassi di Matera, così come ai Fori Romani».
«Italia è cultura o non è, è tutela del paesaggio e dell’ambiente o non è», ha detto Rampelli, affrontando poi il tema dell’inserimento del “valore ambiente” nella Costituzione, anche a costo di far venire qualche mal di pancia ai sostenitori delle «Regioni rafforzate» dal Titolo Quinto. «Per queste battaglie, come sanno le amiche e gli amici di Italia nostra, io ci sarò sempre», ha spiegato Rampelli, chiamando all’assunzione di «questo nuovo impegno sul quale oggi si possono mobilitare forze più sensibili e meno orientate a destrutturare lo Stato a vantaggio di interessi locali. Perché l’Italia una e indivisibile è la nostra Italia da Bolzano ad Agrigento».