Truffa all’Inps, ecco i migranti che ci pagano le pensioni: 77 denunciati
Per l’Inps risultavano lavoratori che ci pagavano le pensioni, in realtà i posti di lavoro erano inventati e i migranti risultavano assunti solo per ottenere il permesso di soggiorno. Accade a Padova, dove la Squadra Mobile ha eseguito una vasta operazione di polizia, riguardante l’esecuzione di diverse misure cautelari e la denuncia complessiva di 77 persone, tutti indiziati a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere, dedita alla commissione dei reati di falso ideologico e documentale, correlati a delitti contro la fede pubblica, l’amministrazione della giustizia ed in materia di immigrazione.
A Padova un’organizzazione criminale
L’organizzazione, dietro lauti compensi, formavano false pratiche, idonee a simulare un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in realtà inesistente. I soggetti beneficiari della falsa documentazione utilizzavano poi la fraudolenta posizione lavorativa per ottenere una serie indeterminata di utilità: dall’ottenimento di permessi di soggiorno per stranieri, alle indebite prestazioni assistenziali elargite dall’INPS, fino all’ammissione a pene alternative alla detenzione e ad altri benefici disposti dall’Autorità Giudiziaria.
Un danno da 80mila euro, che pagheranno gli italiani
Le attività investigative, che hanno riguardato diverse province Italiane, hanno consentito di accertare un danno economico a carico dell’ Inps di circa 80.000 euro. Che pagheranno gli italiani, ovviamente. Maggiori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si svolgerà alle 11 presso la Questura di Padova.
Dite a Boeri che i contributi all’Inps erano finti
Come riferisce Il Gazzettino, l’indagine é nata nel 2017 nell’ ambito di un’altra operazione della Squadra mobile che si era insospettita dal fatto che alcuni stranieri, per lo più albanesi, indagati e arrestati per furto in abitazione, avevano ottenuto il rilascio del permesso di soggiorno. Documento rilasciato in quanto assunti da diverse società facenti capo ad uno stesso imprenditore padovano. Assunzioni che, pur apparendo formalmente regolari, risultavano invece insussistenti e finalizzate al mero ottenimento del titolo di soggiorno. È emerso che l’uomo risultava essere amministratore unico presso la Camera del Commercio di varie province, di diverse srl, di fatto non operative perché non svolgevano alcuna attività economica.
Ladri albanesi diventano lavoratori dipendenti
Un altro degli indagati, invece, usava le sue credenziali presso gli enti pubblici per una serie di falsi contratti di assunzione a tempo indeterminato, formando e stampando i cedolini degli stipendi teoricamente pagati ai dipendenti e comunicando all’Inps, per via telematica, i contributi figurativi calcolati sui redditi (fittizi). Quegli stessi calcoli che fanno dire al presidente dell’Inps, Tito Boeri che gli immigrati pagano le pensioni degli italiani?
Un titolo così tendenziosamente steso assolve quei truffatori italiani, che sicuramente taglieggiavano gli immigrati albanesi o meno che versavano ingenti somme di denaro in cambio di permessi. di soggiorno. Sono pratiche criminose i cui autori devono essere consegnati all’autorità giudiziaria. Vedrete in definitiva che l’immigrato sebbene delinquente a pagato ciò che è dovuto all’INPS e l’onesto cittadino italiano se l’est intascato..
C’è da dire qualcosa a Boeri e alla sinistra tutta? Meglio stare zitti va’.
Per realizzare queste condizioni sono stati necessari ”mastri d’opera fina” cioè italiani negli uffici che direttamente od indirettamente hanno operato per realizzare questo risultato. Ma il danno all’erario non è competenza della Guardia di Finanza ?