Premi Caravella Tricolore: emozioni, musica e ironia nel ricordo di Castellacci

27 Nov 2018 18:50 - di Redazione

Premi, eccellenze, storia, teatro, musica, battute e ironia: la cerimonia di consegna dei  Premi Caravella Tricolore presso la sala convegni della Fondazione Alleanza Nazionale  si è arricchita di contenuti ideali e presenze illustri alla presenza di un folto pubblico. La Fondazione Rivolta Ideale in collaborazione con il periodico Realtà Nuova e con il Cenacolo delle intelligenze scomode hanno voluto  riprendere una tradizione che appartiene alla storia del mondo giovanile della Destra italiana. Ricordo, tradizioni, ma anche tanto futuro. Il premio è stato assegnato ad esponenti del mondo della cultura, dell’informazione, della scienza e dell’arte da Domenico Gramazio, ideatore dell’iniziativa, che ha consegnato ad ogni premiato una targa d’argento alla presenza dei loro familiari e di personalità politiche della destra. L’appuntamento è per il prossimo aprile con la seconda edizione del premio, ha anticipato Gramazio. I premiati: Giuseppe Marra, Annamaria Gravino, Emanuele Merlino, il Policlinico Casilino Reparto Maternità, l’Ippoterapia del San Raffaele di Viterbo; La compagnia D’Anghetto; il sindacato Ugl; le Edizioni “Il Borghese” e Fergen”; Andrea Pucci. E poi i premi Caravella Tricolore alla memoria, ritirati dai familiari di Altero Matteoli, di  Gaetano Rasi, di  Antonio Alibrandi, di Simplicio Di Caterino, di Domenico Gravina e di Mario Castellacci.

Il saluto del presidente della Fondazione An

Il presidente della Fondazione Alleanza nazionale, Giuseppe Valentino ha portato il saluto come padrone di casa dell’evento. «La Fondazione è molto onorata di ospitare questa manifestazione», ha esordito Valentino, ricordando le suggestioni suscitate da questo appuntamento. «Ha evocato tanti ricordi – ha proseguito il presidente della Fondazione An – Abbiamo visti sfilare personaggi che conoscevamo da anni e abbiamo rammentato circostanze lontane. Sono occasioni – ha concluso Valentino – che rappresentano un motivo d’orgoglio per quesa Fondazione che fa da riferimento alla destra politica in Italia».    

In memoria di Mario Castellacci

Dopo la consegna dei premi è seguito un recital dedicato all’indimenticabile Mario Castellacci, a 16 anni dalla sua scomparsa, uno spettacolo fortemente voluto dal suo amico Raffaello Della Bona, tra i fondatori assieme a lui e a Pingitore del Bagaglino, il mitico cabaret a cui ha legato il suo nome. Lo spettacolo è stato condotto da Roberto Rosseti che ha coordinato i vari interventi di scrittori, amici e uomini di spettacolo legati all’attività teatrale di CastellacciSono saliti sul palco Adalberto Baldoni, Gianfranco De Turris, Pippo Franco, Maurizio Martufello, gli attori Michele Paulicelli, Rita Tomasetti Galdieri, che stanno portando in scena la celebre pièce di Castellacci “Forza venite gente” e ne hanno eseguito i brani più coinvolgenti. I tre giovani attori Sharon Alessandri, Federico Nelli, e Beniamino Presutti si sono calati perfettamente nei panni dei tanti giovani volontari che l’8 settembre – età media 19 anni – si arruolarono nella Rsi. Hanno interpretato con sentimento e freschezza i famosi versi di “Viva l’Italia”,  i sonetti in cui Mario Castellacci ha rievocato quell’esperienza. Il pubblico ha particolarmente apprezzato il modo spontaneo con cui i giovanissimi attori hanno rievocato la scena descritta  da Castellacci ne “La memoria bruciata” in cui viene raccontata la genesei della canzone Le donne non ci vogliono più bene, scritta durante la militanza di Castellacci nella Repubblica Sociale e diventata la colonna sonora di una generazione. Gli attori l’hanno rievocata con molta professionalità e suggestione. Filmati d’epoca, i ricordi di Pippo Franco e Martufello,  brani indimenticabili di Gabriella Ferri – nel Bagaglino fin dalla fondazione-  hanno arricchito uno spettacolo che è stato frutto di un lavoro collettivo. Adattamento, selezione testi e regia: Raffaello Della Bona e Antonella Ambrosioni. Luci e suoni Roberto Borgheresi. Supporto tecnico e logistico di Davide Cusitore.

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