Battisti, il sospetto dell’intelligence brasiliana: «forse è già fuggito in Bolivia» (video)

19 Dic 2018 13:54 - di Paolo Lami

L’intelligence brasiliana è convinta che Cesare Battisti, condannato a 2 ergastoli in Italia per 4 omicidi, sia oramai fuggito in Bolivia dal Brasile, scavalcando da qualche parte il lunghissimo confine – 3.400 chilometri – fra i due paesi, perché lì potrebbe contare sull’amicizia con il vicepresidente Álvaro Marcelo García Linera con il quale c’è un profondo legame ideologico: Linera, infatti, dopo aver militato nel gruppo marxista Ayllus Rojos organizzò il gruppo Egtk, l’Ejército Guerrillero Tupac Katari e venne anche arrestato per terrorismo – si fece cinque anni di carcere – con l’accusa di aver distrutto un traliccio dell’alta tensione nella zona rurale nei pressi di La Paz.

E’ stato l’ex-giudice brasiliano Walter Maierovitch, già a capo del programma antidroga del Paese, a svelare i sospetti degli 007 brasiliani che smentiscono così quanto sostenuto qualche giorno fa dalla polizia secondo la quale, invece, Battisti era ancora in Brasile.

Parlando con l’emittente CBN, Maierovitch ha svelato di essersi consultato con alcuni dei suoi contatti dell’Agência Brasileira de Inteligência i quali si «sono convinti che Battisti sia in Bolivia» e che «sia visto favorevolmente dal vicepresidente boliviano Alvaro Garcia Linera».

L’ex -terrorista dei Pac, i Proletari Armati per il Comunismo è scappato dalla sua residenza dopo l’ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano in seguito al decreto di estradizione in Italia di Battisti firmato nei giorni scorsi dal presidente uscente del Brasile, Michel Temer.

Anche l’Interpol, l’organizzazione di polizia che raggruppa 194 paesi nel mondo, è sulle tracce di Battisti (definito esplicitamente «un criminale italiano in fuga» che nel 2007 fu arrestato a Rio dalle autorità brasiliane proprio grazie all’immenso database della struttura investigativa mondiale in seguito alla cooperazione che si era sviluppata fra autorità italiane, francesi – nell’abitazione a Rio dell’ex-terrorista vennero trovati due passaporti francesi falsificati – e brasiliane.

Red notice InterpolOggi su Battisti pende il cosiddetto Red notice dell’Interpol, cioè un bando mondiale di ricerca al massimo livelloemesso dalle autorità italiane oltre 20 anni fa e che, nel linguaggio dell’agenzia di investigazione mondiale, chiede a tutte le polizie dei 194 Paesi associati di «identificare la posizione e arrestare la persona ricercata in vista dell’estradizione o di altre azioni legali».

Finora due blitz a San Paolo della polizia brasiliana, originati da due soffiate, sono andati a vuoto. Ma il Brasile – e, in particolare, il suo nuovo prossimo presidente Jair Bolsonaro che ci ha messo la faccia rassicurando l’Italia – non sembrano intenzionati a farsi beffare così dall’ex-terrorista dei Pac.

«E’ una possibilità, non so dire se alta, ma è una possibilità», ha ammesso il ministro della Pubblica sicurezza, Raul Jungmann, rispetto all’ipotesi che Battisti sia fuggito in Colombia.
A rinforzare l’opzione il fatto che l’anno scorso, Battisti era stato fermato, proprio al confine boliviano, mentre cercava di espatriare con una notevole quantità di denaro nelle tasche. E venne accusato di traffico di valuta. Evidentemente quella dell’anno scorso era una sorta di prova generale.

 

 

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 20 Dicembre 2018

    C’era da aspettarsi che il delinquente scappasse: le Autorità del Brasile hanno parlato troppo presto, invece di agire subito.

  • Guglielmo 20 Dicembre 2018

    I nostri Servizi segreti dove erano.?? Lo capiva anche un bambino che quello avrebbe tagliato la corda!!!

  • Massetti Francesco 20 Dicembre 2018

    ovviamente “fraterno aiuto a compagni che sbagliano”(bersaglio)

  • Massetti Francesco 20 Dicembre 2018

    ovviamente “fraterno aiuto” a compagni che sbagliano