“Chi ti ha salvato dai miei colpi?”. La Rai rievoca l’incontro di Wojtyla con Ali Agca (video)

27 Dic 2018 19:54 - di Laura Ferrari

Un’inchiesta di Rai Vaticano ricostruisce le oscure vicende dell’attentato a Papa Wojtyla in onda su Rai Premium domani alle 23.15, su Rai Storia il 29 dicembre alle 9.30 e sui canali internazionali di Rai Italia. Tra gli intervistati: il cardinale Giovanni Angelo Becciu, lo storico Andrea Riccardi, il generale dell’Arma dei Carabinieri Carlo Felice Corsetti, i giornalisti Gian Franco Svidercoschi e Alberto Michelini.

Uno Speciale della Rai in onda venerdì e sabato

Il 27 dicembre 1983, esattamente trentacinque anni fa avvenne l’incontro, nel carcere di Rebibbia a Roma, di Giovanni Paolo II e Ali Agca, il terrorista turco che gli sparò in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981. Partendo proprio da quella stanza, dietro alle sbarre del carcere, Rai Vaticano racconta le vicende ed il significato del perdono nel cristianesimo, con un programma speciale di Massimo Milone, Stefano Girotti Zirotti e Carlotta Bernabei; produttore esecutivo Francesco Puglielli.

Nello Speciale alcune testimonianze inedite

Nello Speciale, tra gli altri, parlano l’ex vice direttore dell’Osservatore Romano, Gianfranco Svidercoschi, l’ex giornalista del tg1 Alberto Michelini e il generale dei carabinieri, Carlo Felice Corsetti. Dal perdono di Wojtyla ai gesti altamente simbolici di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Momenti storici come la richiesta di perdono agli Ortodossi, per lo sterminio di Costantinopoli ai tempi delle crociate; ed ancora ad Auschwitz per i crimini contro l’umanità e a Dublino, per gli abusi sui minori da parte di religiosi. Rai Vaticano propone una riflessione sul significato profondo della misericordia dalla storia all’attualità.

Sull’attentato a Karol Wojtyla e il clima che si viveva a Roma negli anni di piombo, si esprime il generale Corsetti, all’epoca giovane tenente dell’antiterrorismo, che rivela: «In quegli anni di piombo vi era la sensazione che quella violenza, quell’attacco allo Stato fosse inarrestabile. Un’escalation che, dopo il sequestro Moro, culminò con l’attentato al Papa. Poi, dopo quel gesto di perdono di Wojtyla, la situazione mutò…». Per Alberto Michelini, storico giornalista del TG1 e amico personale del papa polacco, aggiunge: «Giovanni Paolo II non se lo aspettava. Anche se da tempo circolavano voci sull’ipotesi di un attentato. Chi erano i suoi nemici? Erano quelli che non volevano turbare gli equilibri di Yalta. Questo Papa rompeva gli schemi totalmente”. Gian Franco Svidercoschi, penna storica dell’organo di stampa del Vaticano, ricorda: “La prima cosa che Wojtyla disse ad Ali Agca fu: oggi noi ci incontriamo da uomini, anzi, da fratelli. Agca lo guardò e gli disse: ma perché lei non è morto?”.

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  • Nello Boni 28 Dicembre 2018

    TUTTI PARLANO E DISQUISISCONO MA LA RESPONSABILITA’ DEI SERVIZI BULGARI DOVE E’ FINITA?