Dal 1982 l’Aids ha ucciso 35 milioni di persone. Sesso e droga le prime cause

1 Dic 2018 13:41 - di Redazione
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È ufficiale: l’Aids non fa più paura. Almeno in Occidente. Sono passati tre decenni e più da quel fatidico 1982, anno in cui si manifestò l’epidemia che si scoprirà essere causata dal virus dell’Hiv. Allora era sinonimo di malattia mortale. Oggi, invece – spiegano gli esperti –  l’infezione si può cronicizzare, cioè fare in modo che non risulti pericolosa per chi ne è affetto, pur non eradicandola. Il bilancio è tuttavia terrificante: 35 milioni di persone morte. Altrove, però, cioè nei Paesi con risorse limitate, benché di meno, si continua a morire.«L’infezione – informa la Società italiana di farmacologia (Sif) in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids – continua a uccidere due milioni di persone ogni anno». La svolta nelle terapie e nel contrasto alla sindrome da immunodeficienza acquisita arriva a metà anni ’90, con la messa a punto della “triplice terapia” a base dei nuovi antiretrovirali.

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