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Giornalista pakistano torturato e ucciso, Meloni: «Imbarazzante silenzio di tutti»

Giornalista pakistano torturato e ucciso, Meloni: «Imbarazzante silenzio di tutti»

Home livello 2 - di Redazione - 1 Dicembre 2018 - AGGIORNATO 1 Dicembre 2018 alle 17:05

“È ormai un dato di fatto che il Pakistan sia diventato uno Stato nel quale i diritti più elementari, come la libertà di pensiero o di culto, non sono più garantiti. Lo vediamo con il caso del giornalista Saleem Shahzad o con la drammatica vicenda di Asia Bibi, che ha passato 9 anni in cella per l’accusa medievale di blasfemia e che anche se assolta deve vivere sotto protezione perché minacciata di morte dagli islamisti”. Così all’Adnkronos interviene il presidente di Fdi, Giorgia Meloni sul riaccendersi del caso del giornalista pachistano, collaboratore di Aki – AdnKronos International, rapito, torturato e ucciso nel maggio del 2011 in Pakistan, senza che i colpevoli siano mai stati individuati, come ha detto in questi giorni la vedova del giornalista lanciando un appello perché sia fatta giustizia e sulla sua vicenda vi sia un impegno analogo a quello sul caso di Giulio Regeni. “Da questo punto di vista -avverte Meloni- è imbarazzante il silenzio della comunità internazionale, che preferisce voltarsi dall’altra parte pur di non sacrificare i rapporti con una potenza militare e atomica come Islamabad”.

1 Dicembre 2018 - AGGIORNATO 1 Dicembre 2018 alle 17:05