In piazza a Montecitorio con la Meloni: «Governo in malafede: fatture elettroniche, mazzata per chi lavora» (video)
Partite Iva, artigiani, piccoli imprenditori, tanti Tricolori e tanta gratitudine a Fratelli d’Italia per la opportunità di gridare in piazza Montecitorio le ragioni del No all’introduzione della fatturazione elettronica che renderà un Calvario la vita del popolo delle partite iva e dei ceti produttivi che faticosamente reggono le loro aziende e tante famiglie italiane. Sfidando il freddo polare che sta avvolgendo Roma, le associazioni di categoria del mondo produttivo italiano si sono date convegno insieme ai parlamentari e militanti del partito guidato da Giorgia Meloni. In piazza, oltre ai vessilli di Fdi, sventolano bandiere di movimenti come Riva Destra e Il popolo delle Partite Iva. Le canzoni di Lucio Battisti scaldano la piazza prima della manifestazione. la rabbia è tanta:
«Non accettiamo di essere trattati dal governo – pregiudizialmente- come elusori ed evasori, anziché risorse per la crescita. Si tratta di un vero e proprio tradimento» spiegano artigiani e piccoli e medi imprenditori presenti sul palco e tra la folla. Chiedevano gradualità nell’introduzione del provvedimento, più tempo per attrezzarsi e munirsi dei software richiesti per la fatturazione elettronica. Niente di tutto questo. «Grazie a FdI siamo qui».
Ovazione per Giorgia Meloni quando sale sul palco: «Qui c’è un mondo che non chiede il reddito di cittadinanza, che chiede la libertà di lavorare e di produrre. E noi siamo a fianco di quel mondo contro uno Stato che fa di tutto contro chi vorrebbe lavorare, perché l’obbligo della fatturazione elettronica è solo un altro modo da parte dello Stato italiano per fare cassa sulla pelle di chi produce», esordisce, chiarendo quel che si cela dietro un provvedimento che sarà approvato in tempi strettisismi senza sapere come e se potrà funzionare. Conta solo una cosa, grida la Meloni: «Il governo conta di recuperare 2 miliardi con la fatturazione elettronica per pagare i provvedimenti della manovra, tra cui il reddito di cittadinanza. Non ha alcun senso».
«Noi siamo qui, già prima dell’estate avevamo presentato proposte di legge per rendere graduale l’introduzione del provvedimento. Proposte bocciat. Chiediamo al governo di ritirare l’obbligo della fatturazione elettronica da gennaio 2019 tagliando la spesa pubblica, di schierarsi al fianco delle imprese invece di fare di tutto per mettere i bastoni tra le ruote di chi vuole lavorare, sottolinea la leader di Fdi a margine della manifestazione.
«Siamo alle molestie burocratiche» , scandiscono i piccoli e medi imprenditori in piazza. «Questa è l’ultima di una serie di vessazioni che arrivano ai piccoli artigiani che ogni giorno, senza garanzie, cercano di aprire la saracinesca per proseguire un lavoro faticoso ed irto di ostacoli. Aiutateci», è il grido di dolore. «Siamo “mitragliati” dall’agenzia delle Entrate». Giorgia Meloni risponde loro e parla di «malafede da parte del governo: «Nessuna Nazione – eccetto la Francia che ha impiegato 5 anni per introdurre la fatturazione elettronica nel settore pubblico- pensa minimamente ad introdurre questa modalità. Ci sarà un motivo – spiega la leader di FdI- i la cosa grave è che nel governo non importa niente a nessuno che la cosa funzioni, se sia praticabile».
«Il governo non sa nulla: non sa – prosegue- che internet veloce in alcuue aree del Paese non arriva; non sa che esiste un enorme divario digitale dovuto alla carenza di infrastrutture; non sa che il piccolo artigiano spesso non ha il computer, dovrà munirsi di pc e software costosi». E loro dovrebbero dimostrare di essere il governo del cambiamento?, scandisce la Meloni: «Allora dimostrate di essere per la “crescita felice” e non per la “decrescita infelice”.
Chiude Guido Corsetto: «Un’altra cosa il governo finge di ignorare: che dal primo gennaio- se il prvvedimento passerà – il 50% delle piccole e medie imprese sarà – non per sua volontà- fuorilegge e sarà costretta a chiudere. Per questo noi siamo qui per cercare diconsentire al paese di avere un futuro».
…TOTALMENTE D’ACCORDO CON GIORGIA MELONI…
Ormai pensionato con una esperienza di trent’anni in artigianato, posso dire con cognizione di causa, che questi, del mondo del lavoro non hanno capito nulla! Anziché cercare di snellire e rendere più accattivante l’iniziativa privata finalizzata a creare posti di lavoro, pensano, arrampicandosi sugli specchi, a mantenere fede solo a stupide promesse elettorali!
Ho il sospetto che questa folle trovata del Governo serva esclusivamente per ritardare i pagamenti della P. A. verso i privati, non solo per i fornitori ma anche per i cittadini che vantano un credito/sussidio. Le fatture elettroniche necessitano di tanti codici ed è facilissimo respingerle per piccoli errori. L’informatizzazione forzata della PA è fonte di sempre nuovi e complessi adempimenti a pagamento, mentre ingrassa le tasche degli ammanigliati con i soliti appalti fotografia.