La sinistra intollerante marcia contro l’accademia sovranista di Bannon: erano i soliti quattro gatti
Ora la sinistra italiana ha paura anche delle iniziative culturali: con sprezzo del ridicolo, isolata persino dalla stessa amministrazione comunale, la sinistra ha marciato contro quella che è un’iniziativa squisitamente culturale del pensatore americano Steve Bannon, colpevole di voler fondare un’Accademia che avrà sede nella Certosa di Trisulti in Ciociaria. Ma andiamo con ordine: “Trisulti terra d’Europa – Bene della comunità“, è la scritta che campeggia sullo striscione che apre la marcia antisovranista, partita da Collepardo in Ciociaria, contro l’Accademia sovranista di Steve Bannon, guru della campagna di Donald Trump, all’interno dell’abbazia. ”Siamo circa 300 persone tra cittadini, amministratori e politici che non vogliono lasciare il campo libero all’avanzata sovranista nella Certosa di Trisulti”, dice Daniela Bianchi, ex consigliere regionale, capolista della lista Zingaretti e una delle organizzatrici della marcia. Marcia disertata dalla stessa amministrazione del comune: infatti l’amministrazione comunale di Collepardo non ha preso parte alla manifestazione di protesta. “Il Comune non ha aderito alla manifestazione perché non c’è nulla di definito. Si tratta di un progetto in divenire ma non c’è nessun riscontro che la certosa di Trisulti diventi la scuola della nuova destra europea come si va dicendo – dice il vice sindaco Vincenzo Deparasis che come il sindaco Mauro Bussiglieri è stato eletto con una Lista civica -. Il fatto è che stanno politicizzando la cosa. In piazza i cittadini di Collepardo si contavano sulle dita di una mano, come hanno potuto constatare i vigili, era tutto organizzato dal Pd“. I timori dei pochi scesi in piazza derivano ufficialmente dalla paura che il monastero medievale, di proprietà dello Stato e dato in concessione dal ministero dei Beni culturali alla Fondazione Dignitatis Humanae Institute, di carattere religioso di orientamento conservatore vicina al cardinale Burke di cui è stato presidente onorario il cardinale Renato Raffaele Martino, possa diventare “l’università del populismo” grazie all’appoggio di Steve Bannon. Il presidente dell’associazione che si è aggiudicata il bando è Benjamin Harnwell, seguace di Bannon e uno dei suoi più stretti alleati in Europa, che, come ha rilevato il Washington Post, noto giornale democrat, punterebbe a trasformare il monastero in una “scuola di gladiatori per guerrieri della cultura”.
Il comune: la protesta anti-Bannon orchestrata dalla sinistra
Timori che al momento l’amministrazione comunale respinge, definendoli frutto di “prevenzione. Si tratta di un progetto in divenire – ribadisce il vice sindaco -. Non è ancora partito nulla. C’è soltanto un presidente e noi siamo pronti al dialogo senza prevenzioni. Oggi, infatti, parteciperemo alla tavola rotonda organizzata dal presidente della Fondazione. Siamo pronti a collaborare. La nostra amministrazione non indossa nessuna casacca. Noi siamo pronti a collaborare. E’ giusto accogliere ciò che potrebbe fare da volano economico alla nostra piccola realtà”. Al momento, nella certosa di Trisulti, come spiega il vicesindaco, alloggia il presidente dell’associazione Dignitatis Humana. “C’è anche il priore di 83 anni che sta finendo l’ultimo periodo prima di andarsene nell’abbazia di Casamari. L’associazione che si è aggiudicata il bando promosso a suo tempo dal ministero dei Beni culturali paga 100 mila euro all’anno di affitto dunque mi sembra normale che, nell’ottica del mantenimento della struttura medievale, venga chiesto un piccolo contributo a quanti, tra i non residenti, vogliono fare una visita guidata al monastero”. Tutta la polemica sorta attorno alla certosa di Trisulti come è stata accolta dal cardinale Martino che tre anni fa abbracciò l’iniziativa nella sua fase iniziale divenendo il presidente onorario della Fondazione? Ambienti vicini al porporato spieganos: “L’utilizzo culturale della Certosa con una fondazione di matrice cattolica era parso al cardinale un utilizzo coerente ed apprezzabile anche nell’ottica della salvaguardia di un bene prezioso di grande valore culturale. Naturalmente – osservano le stesse fonti vicine al porporato – se ci fosse un uso diverso dagli intendimenti iniziali, tanto più con un orientamento politico, significherebbe tradire il progetto così come era nato e, se verificato, se ne prenderebbero le distanze”.
La sinistra mente, ecco l’obiettivo dell’Accademia di Bannon
Come si ricorderà, Steve Bannon in settembre fu ospite di Atreju, la kermesse politica di Fratelli d’Italia, dove riconobbe a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia un ruolo fondamentale nella rivoluzione che si sta compiendo in Italia. Come stanno veramente le cose lo spiega Benjamin Harnwell, presidente della Fondazione Dignitatis Humanae: Matteo Salvini può essere “il salvatore dell’Italia, sta facendo quello che ha promesso in campagna elettorale” e insieme Luigi Di Maio “ha messo il bene del Paese davanti agli interessi della politica”. Nel giorno delle proteste a Collepardo contro il progetto di trasformare la Certosa di Trisulti in un’Accademia di sovranisti, Harnwell, presidente della Fondazione che per 19 anni si è aggiudicata la gestione del monastero, spiega quale è l’obiettivo suo e di Steve Bannon, animatore dell’iniziativa. “L’obiettivo dell’Accademia dell’Occidente giudaico-cristiano – dice dopo aver partecipato all’assemblea pubblica con gli abitanti del centro della provincia di Frosinone – è di promuovere le fondamenta religiose della nostre società. E il punto di partenza è il pensiero di Bannon, secondo cui i partiti sovranisti e populisti possono promuovere la civiltà giudaico-cristiana nella politica”. In Italia di questa missione si è fatto promotore il leader della Lega: “Non l’ho mai incontrato, ma ho una stima enorme per quello che sta facendo, soprattutto per quanto riguarda la crisi migratoria – sostiene Harnwell, britannico, un passato nel Partito conservatore e a Bruxelles nello staff di un europarlamentare – E’ un uomo che passa dalle parole ai fatti, fa quello che ha promesso in campagna elettorale”. Harnwell prevede quindi che alle europee di maggio “tutti i vecchi partiti dell’establishment saranno ulteriormente travolti dall’ondata populista che sta attraversando tutto il mondo, emergeranno nuovi partiti che riflettono gli interessi e i desideri del popolo invece che delle élite”. Quanto alle proteste di Collepardo, il presidente della Fondazione non si mostra per nulla preoccupato e dice che nell’assemblea pubblica “c’è stato uno scambio di idee positivo, il dialogo continuerà”. “Bannon – conclude – si è informato delle proteste, voleva sapere quanta gente ci fosse, ma per lui le proteste occasionali sono un segno di salute”.