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Selfie con la Nutella: medico augura la morte per occlusione arteriosa a Salvini
Un medico che augura la morte a un cittadino non s’era mai visto, ma quando c’è un politico di mezzo tutto è possibile. Se poi il destinatario è Matteo Salvini, tutto è lecito, evidentemente, alla faccia della deontologia professionale. «Ma che gli si otturino tutte le arterie a sto idiota», è stato il post scritto da una dottoressa, sul proprio profilo privato: si tratta di Veronica Ileana Guerci, dirigente medico dell’ospedale di Monfalcone (Gorizia), a commento del tweet con cui ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, informava i suoi follower di fare colazione con una fetta di pane e Nutella nel giorno del terremoto a Catania.
Un post privato scritto però da chi svolge una funzione pubblica e dunque finita nel mirino del sindaco della cittadina della cantieristica navale, Annamaria Cisint, che aveva ricevuto a sua volta numerose segnalazioni da parte dei concittadini. La sindaca ha parlato di «stupore e orrore», di «indignazione personale». In una lettera al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, e alle cariche sanitarie istituzionali, la Cisint esprime «forti preoccupazioni per il ruolo che la dottoressa Guerci svolge nel sistema sanitario e nell’ospedale cittadino tenuto conto delle conseguenze che potrebbe avere un suo comportamento che fosse consono agli intendimenti dichiarati nei confronti di persone con idee politiche diverse dalle proprie». Per questo, la sindaca ha chiesto che vengano adottati «provvedimenti necessari».
Intervistata dal sito Affariitaiani.it, la dottoressa ha poi smorzato le polemiche e ha rivelato che quel giorno era preoccupata per la presenza dei suoi figli a Catania, dove c’era stato il terremoto: «Non ho mai fatto male a nessuno in vita mia. In quel commento ho parlato come mamma e come cittadina preoccupata per i miei 3 figli che erano a Catania, sotto le scosse. Ma io non parlavo come medico, esprimevo solo la mia opinione come cittadina…come mamma, non c’entra nulla il medico. Ho sempre curato e curo ogni persona di ogni credo, razza, religione, lingua o partito. Non sono mai in ferie. Se Salvini venisse nel nostro ospedale lo cureri come chiunque altro. Non ho parlato come medico ma come madre preoccupata…».