Tmb, la rivincita di Cerroni: ho lanciato allarmi da mesi, ora denuncio tutti (2 video)
Si prende la rivincita il re dei rifiuti romani, Manlio Cerroni e minaccia di denunciare tutti – dalla Raggi a Zingaretti – per l’immenso rogo del Tmb Salario che, con la sua nube nerastra, sta minacciando la Capitale, soprattutto nella zona nord.
«Ora denuncio tutti, sono mesi che lancio allarmi sulla situazione del Tmb Salario – s’infuria Manlio Cerroni, recentemente assolto nel maxi processo sui rifiuti di Roma – Da mesi ho scritto a tutte le autorità, dal presidente del Consiglio al ministro dell’Ambiente, da Zingaretti alla Raggi, addirittura al presidente del III Municipio», Giovanni Caudo, importante esponente del Pd romano ed ex-assessore nella giunta di Ignazio Marino.
Alle istituzioni Cerroni aveva assicurato: «Io, in 15 giorni, vi do la soluzione per abbattere questo disastro che c’è» ma «nessuno mi ha ascoltato».
«Sono talmente incompetenti – li punge l’ex-re di Malagrotta – che, se continuano così, Roma brucerà come ai tempi di Nerone. E’ una cosa gravissima quella che sta accadendo al Tmb Salario, ma da me ampiamente prevista e su cui avevo lanciato l’allarme in decine di lettere inviate alle istituzioni negli ultimi mesi».
«Ho scritto a tutte le autorità, dal presidente del Consiglio al ministro dell’Ambiente, da Zingaretti alla Raggi, addirittura al presidente del III Municipio», insiste Cerroni, ricordando come nell’impianto Tmb al Salario si trattino «700 tonnellate al giorno di rifiuti», pari «una volta e mezza a quelli di Firenze».
Nel Tmb, spiega l’ex-re di Malagrotta, «il secco viene trasformato in cdr che viene mandato a San Vittore e l’umido dovrebbe essere stabilizzato ma un impianto di stabilizzazione non può stare dentro la città», spiega. «E’ ovvio – dice – che i residenti del quartiere protestino violentemente».
Per Cerroni la soluzione sarebbe un’altra: «L’umido fresco, che ancora non puzza, andrebbe preso e trasferito per essere stabilizzato a Guidonia, dove è presente un impianto operativo collaudato ma inoperoso che rientra nella nostra galassia».
Anche per Legambiente, che parla di «disastro ambientale», la «discarica del Salario, come è ormai diventato il Tmb da tempo, andava chiusa come chiedono cittadini, comitati e associazioni del territorio».
«Tante promesse pre-elettorali da tutti – accusa Legambiente – ma nessuno ha mai avviato un cambio di rotta per chiudere un impianto dove si doveva lavorare l’indifferenziato per far uscire rifiuti trattati, e che, invece, è diventato una vera discarica nel cuore della città».
Per Legambiente è anche «colpa di una percentuale di differenziata che a Roma non cresce da tre anni e da nuovi impianti dei quali la Capitale continua a non dotarsi».