Carla Bruni rinnega Battisti: «Non l’ho mai difeso». Il sospetto di quella chiamata a Lula…
Cesare Battisti? «Non lo conosco, non l’ho mai incontrato, non l’ho mai difeso ed è una grave calunnia quella di sostenere che mi sia battuta per negarne l’estradizione dalla Francia all’Italia». Carla Bruni, in passato accusata prima di aver cercato di garantire a Battisti una fuga sicura dalla Francia e poi di aver chiamato l’ex presidente brasiliano Lula per chiedergli in prima persona di accogliere e proteggere l’ex terrorista, notizia da lei sempre smentita, rompe il silenzio. In un colloquio con la Stampa, spiega di aver deciso «di mettere la parola fine alle menzogne sull’immaginario rapporto, o meglio contatto che ci sarebbe stato tra Cesare Battisti e me». Fa chiarezza anche sulla posizione del marito, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy: «Mio marito non ha protetto Battisti durante i suoi anni di presidenza – assicura – Non so per quali ragioni questa menzogna sia stata inventata». Infine l’ex première dame afferma: «Mi piacerebbe ci fosse silenzio, silenzio e non bugie, non pettegolezzi, al fine di rispettare il dolore mai sopito e in questi giorni vivo più che mai, dei familiari delle vittime».
Carla Bruni e il caso Battisti
A parlare di un intervento personale dell’ex modella presso l’ex presidente brasiliano Lula perché Battisti non fosse estradato era stato nel 2011 Bruno Berardi, presidente dell’associazione “Domus civitas – vittime del terrorismo e mafia”. «Carla Bruni è intervenuta presso Lula chiedendo di proteggere Cesare Battisti, perché lei si sentiva in obbligo verso di lui», aveva detto Berardi durante SkyTG24 Pomeriggio. Subito dopo era arrivata la smentita della première dame. Ora arriva un’ulteriore dichiarazione in difesa anche di Sarkò. Nonostante ciò non si può non ricordare che la Francia in passato sia stata “vicina” e abbia accolto e protetto tanti terroristi rossi ancora latitanti. Proprio Marine Le Pen, nell’esprimere soddisfazione per la cattura di Battisti, ha sottolineato che «non possiamo più permetterci di considerare la Francia rifugio per coloro che hanno ucciso degli innocenti».