Disse “orango” alla Kyenge: condannato a un anno e mezzo il leghista Calderoli

14 Gen 2019 14:51 - di Marta Lima

Un anno e mezzo di reclusione, con pena sospesa, ma nessun risarcimento economico per la sua “vittima”, Cecile Kyenge, ex ministro, attuale europarlamentare del Pd, a cui il leghista Roberto Calderoli aveva indirizzato un appellativo offensivo,”orango”, giudicato calunnnioso, oggi, in primo grado, dal tribunale di Bergamo, che ha riconosciuto l’aggravante razziale. Il senatore Calderoli, nel luglio 2013 alla festa della Lega Nord di Treviglio, si era rivolto in quel modo nei confronti della Kyenge, giustificandosi con la goliardia e provando poi a rimediare con un mazzo di fiori consegnato personalmente alla donna e le scuse pubbliche. Anche l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era intervenuto per ammonire Calderoli.
Il 16 settembre 2015 il Senato aveva evitato a Calderoli il processo per diffamazione sostenendo che Calderoli non fosse sindacabile, ma la Corte Costituzionale aveva accolto il ricorso del Tribunale di Bergamo che aveva sollevato i conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti del Senato. vicenda era comunque approdata in tribunale. La difesa aveva chiesto l’assoluzione contestando anche il supporto tecnologico della registrazione del comizio mentre il pm aveva chiesto due anni. Il collegio presieduto da Antonella Bertoja ha invece deciso per una condanna a un anno e mezzo ma la Kyenge non si è costituita parte civile e dunque non è scattato il risarcimento.

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