
Finalmente in pensione la scorta di Ingroia. Lo frega Saviano che se la tiene
Niente scorta per l’ex pm di Palermo,e attuale avvocato, Antonio Ingroia: secondo il Tar del Lazio, infatti, allo stato non si ravvisano i presupposti per la sospensione del provvedimento con il quale a luglio scorso è stata revocata la misura della “tutela su autovettura non protetta” per l’ex magistrato.
Ingroia, sotto scorta da quasi trent’anni, si è rivolto ai giudici amministrativi per chiedere la sospensione – e il successivo annullamento in sede di giudizio di merito – del provvedimento di revoca della misure di sicurezza personale e, in particolare, della misura di quarto livello (“tutela su autovettura non protetta”).
Davanti al Tar la sconfitta di Ingroia
Il Tar ha però ritenuto che “al sommario esame” proprio di questa fase, “non si ravvisano i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare”, e che “il provvedimento impugnato risulta, adottato a seguito di una scrupolosa istruttoria, all’esito della quale gli uffici competenti (…)hanno rilevato l’assenza”, in questo momento, “di elementi attia evidenziare condizioni di rischio” nei confronti di Ingroia,il quale peraltro non ha addotto elementi “in senso contrario”.
Insomma, tra i personaggi celebri su cui ci sono dubbi sulla reale utilità del servizio, resta solo la scorta a Roberto Saviano. In alcuni ambienti si vocifera che il conto alla rovescia per toglierla finalmente anche allo scrittore sia cominciato. Per ora ha fregato Ingroia; occorrerà capire per quanto tempo costerà ancora allo Stato.