Fondazione An: oggi la presentazione del libro “Ritratti del coraggio”
In Italia, negli ultimi 50 anni, terrorismo e criminalità organizzata hanno ucciso 27 magistrati. Una strage che non ha precedenti nella storia delle democrazie occidentali. Sarà il tema centrale dell’evento di oggi alla Fondazione An, (inizio ore 15,30), nella sala convegni di via della Scrofa, 43 dove si terrà la presentazione del libro “Ritratti del coraggio. Lo Stato italiano e i suoi magistrati” (Casa editrice Nuova Scienza). Il libro, scritto da un gruppo di magistrati, cerca di ricostruire le vicende che hanno portato al sacrificio di queste vite, ricostruendo le vicende umane e professionali di ognuno di loro. Per ricordare e poter meglio comprendere anche l’attualità.
Alla Fondazione An politici, magistrati e giornalisti
Alla presentazione del libro intervengono Giuseppe Valentino (presidente della Fondazione An), Stefano Amore (magistrato e curatore del volume), Paola Balducci (avvocato, membro del Csm), Rosanna Scopelliti (presidente della Fondazione Antonino Scopelliti), Giuseppe Bianco (procuratore presso il Tribunale di Roma), Fabio Massimo Gallo (presidente della sezione civile della Corte d’Appello di Roma), Gennaro Malgieri (giornalista e scrittore). Modera Roberto Rosseti (giornalista Rai, già vicedirettore del Tg1). Nel corso dell’evento, l’attrice e regista teatrale Manuela Metri leggerà alcuni brani del libro.
Valentino: “È doveroso ricordare quei 27 magistrati”
“Ritengo l’evento – scrive Valentino presentando l’appuntamento di mercoledì – per il tema che viene trattato e per l’incidenza che esso ha avuto nella storia del nostro Paese, assolutamente coerente con i valori che la Fondazione rappresenta. Considero un privilegio la presentazione del libro presso la Fondazione di An che ha nel suo statuto ma, soprattutto, nel suo DNA il rispetto per la giustizia e il ricordo devoto ed indelebile di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nell’interesse dell’Italia, come i 27 uomini in toga – conclude Valentino – il cui sacrificio si iscrive quale esempio del più profondo senso dello Stato nelle pagine più alte e nobili della Storia Repubblicana».