Guidava una rete internazionale di pedofili, ucciso in cella dopo la condanna

6 Gen 2019 12:31 - di Laura Ferrari

È stato ucciso la notte di Capodanno in una prigione di massima sicurezza americana il capo di una rete internazionale di pedofili. La notizia è stata data solo sabato 5 gennaio dalle autorità del Michigan, che hanno avviato un’indagine interna per ricostruire le dinamiche dell’esecuzione.

Una foto su Fb del pedofilo assassinato in cella

Ucciso a coltellate da 7 compagni di cella

Christian Maire, fino all’arresto un insospettabile grafico pubblicitario di New York, era stato condannato appena un mese fa a 40 anni di prigione dopo essere stato individuato come il capo di una setta pedofila che operava a livello internazionale. L’uomo ha abusato di oltre cento tra bambini e adolescenti e ha condiviso in Rete le violenze con altri pedofili in tutto il mondo. Si chiamavano la “Setta degli annoiati” e costringevano, dietro ricatto, i minori subire gli abusi.  L’uomo era stato condotto da pochi giorni in un carcere di massima sicurezza a Milan, nel Michigan, a 70 chilometri da Detroit. Proprio secondo le ricostruzioni del Detroit News, Maire sarebbe stato avvicinato la notte di Capodanno da sette persone, che lo hanno massacrato con dei coltelli rudimentali. Nel tentativo di fermare la furia omicida dei detenuti sono rimaste ferite anche due guardie carcerarie e un suo complice, condannato per pedofilia, Michael Figura. Nel penitenziario, che ospita oltre mille detenuti, sono rinchiusi altri cinque complici di Maire, che ora vengono guardati a vista in isolamento, per evitare aggressioni simili.

A rischio gli altri 5 pedofili condannati con lui

Mark Kriger, avvocato difensore di Maire, ha denunciato come “inammissibile, disumano e assolutamente evitabile” il trattamento riservato a Maire. Sui media americani aveva avuto molto risalto l’appello lanciato dalla madre di una delle vittime, che aveva chiesto ai carcerati di fare giustizia della figlia. Un appello che, alla luce, dell’efferato omicidio, è stato raccolto dai detenuti del penitenziario del Michigan.

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