L’ultimo saluto a Tommaso Manzo: “Era un punto di riferimento per tutti”
Tommaso Manzo un regalo più bello non ce lo poteva fare: nella chiesa di Santa Lucia in circonvallazione Clodia a Roma, ha chiamato all’estremo saluto gli esponenti di quella stagione formidabile e terribile che furono gli anni Settanta e Ottanta a Roma. E sono venuti tutti. La chiesa, molto grande, era gremita e all’esterno si accalcavano moltissime persone nonostante la pioggia insistente. La morte dell’avvocato generoso, del militante rigoroso, del politico appassionato, ha colpito profondamente quella che Isabella Rauti, nel post in cui annunciava la dipartita di Tommaso, ha definito “la comunità”. Tommaso diceva i “nazionalrivoluzionari”, non dimentichiamo che veniva dall’esperienza di Ordine Nuovo con Pino Rauti. Politici di oggi e di ieri sono venuti a salutare il loro collega, attivisti sono venuti a ringraziare il loro difensore, spesso gratuito, avvocati sono venuti a omaggiare un valente collega. Molti i volti rigati dalle lacrime, gli amici di sempre, le persone con cui è cresciuto, politicamente e soprattutto umanamente: il gruppo della gloriosa sezione Balduina. C’erano persone che non si vedevano da quarant’anni, e persone che non hanno mai fatto più politica dalla fine degli anni Settanta. Qualcuno non si è riconosciuto, e si sono dovuti presentare di nuovo, dopo aver trascorso la giovinezza insieme a rischiare la vita – e non è un modo di dire – per i propri ideali. Il tempo passa per tutti e si prende la rivincita su chi non seppe giocare bene le sue carte. La considerazione che circolava tra i tristi convenuti su Tommaso era proprio ciò che dicevamo all’inizio: nonostante lui appartenesse – da sempre – a una corrente minoritaria di un partito di minoranza con nessuna speranza di assumere ruoli di potere in breve tempo, Tommaso si comportava come se fosse un alto responsabile di governo in carica, con dedizione, impegno, passione e sacrificio. Canaris, come lo chiamavano i suoi camerati della Balduina, aveva però una speciale particolarità: era estremamente riservato, diffidente, al limite del sospettoso, almeno quando faceva attività politica. Non si fidava del sistema, non si fidava degli avversari politici, e faceva bene. Tanto è vero che quando fu gambizzato dalle Brigate Rosse sotto casa sua, mentre le istituzioni davano la caccia al fascista, non fu ucciso solo perché evidentemente aveva subodorato qualcosa, col sesto senso che solo chi ha fatto l’attivista può capire, e si era tempestivamente gettato e rotolato a terra, impedendo ai terroristi di centrare lui e il loro obiettivo di uccidere un nemico pericoloso e irriducibile. Allora probabilmente pensò di aver fatto bene a diffidare di tutto e tutti, aveva ragione lui.
Gasparri: “Tommaso era un punto di riferimento per tutti”
L’officiante nella sua omelia ha parlato poco di Tommaso e molto della vita eterna, soffermandosi sul significato più profondo di ciò che questo vuol dire per un vero credente quale Tommaso era. La vita eterna per tutti. Dopo aver benedetto la salma, il sacerdote ha congedato i convenuti. Su richiesta della famiglia, il senatore Maurizio Gasparri ha pronunciato un breve ricordo di Tommaso. Gasparri era dirigente del Movimento Sociale Italiano e segretario del Fronte della Gioventù in quei tempi, e con Tommaso, dirigente nazionale del partito e consigliere comunale capitolino, ha avuto sempre moltissimi rapporti. Se aggiungiamo che Manzo era anche un dirigente della corrente di opposizione rautiana e Gasparri uno degli uomini più vicini alla maggioranza almirantiana, immaginiamo che i rapporti non dovessero essere facili. Invece – ha sottolineato Gasparri – era proprio il contrario: Manzo difendeva con grande determinazione le proprie posizioni, ma quando era il momento di tirare delle conclusioni, di prendere delle decisioni nell’interesse del partito, gli spigoli si smussavano e i contrasti si appianavano. “Era per tutti noi un punto di riferimento”, ha detto il senatore di Forza Italia, “lo è sempre stato”. “E non solo per la politica: Manzo era un punto di riferimento anche nella sua professione per i suoi colleghi, era un punto di riferimento per le associazioni sportive come l’Asi, dove ha rivestito ruoli di responsabilità, per l’associazione M.Arte, che animava con iniziative culturali di vario genere”. Il feretro è stato portato fuori a spalla non dagli addetti delle pompe funebri ma dai suoi amici di sempre, e fuori la folla ha tributato a Tommaso un “Presente!” intenso e commosso. Tra i tanti riti, le tante liturgie, dei ragazzi degli anni Settanta, il ricordo e l’omaggio ai Caduti fratelli è una cerimonia irrinunciabile e sacra: lungi dall’essere mera esteriorità, come sprezzantemente scrivono alcuni quotidiani, è al contrario una testimonianza e una promessa per dire al Caduto: “Tu sei sempre con noi”.