«Sono lezioni gender, ma ai genitori non l’hanno detto»: la denuncia di FdI di Bologna

25 Gen 2019 17:31 - di Viola Longo
gender

Il piano viene presentato come un «progetto di educazione alla salute» e non si capisce bene come mai, allora, abbia per titolo la dicitura «Educare all’altro». Inoltre, a tenere il ciclo di lezioni a tre quinte e una quarta del liceo Galvani di Bologna sarà un centro Lgbt: “Il Cassero” che, a dispetto di quanto riportato in bella vista sul sito, sulla circolare della scuola viene genericamente presentato come «associazione», senza ulteriore spiegazione sulle sue vocazioni. Circostanze che, per il consigliere regionale di FdI Giancarlo Tagliaferri, suscitano qualche sospetto. Non tanto sul taglio che sarà dato alle lezioni, quanto piuttosto sul fatto che ci sia una precisa volontà della scuola di nasconderlo ai genitori. Del resto, non è neanche la prima volta che il Galvani finisce al centro delle polemiche per scelte in fatto di integrazioni curricolari giudicate opinabili.

FdI: «Soldi pubblici per sponsorizzare le teorie gender»

Per avere chiarezza sulla vicenda, Tagliaferri ha quindi presentato un’interrogazione alla giunta regionale, nella quale chiede «quali siano esattamente i contenuti del progetto; a quale titolo e con quali finalità sia ricompresa la partecipazione del Cassero; se si ritenga assolta, da parte dell’istituto scolastico, l’informazione fornita alle famiglie; infine, se la Regione intenda ancora a lungo sprecare denaro pubblico per sponsorizzare le teorie gender nelle scuole». Il consigliere nell’interrogazione ha anche sottolineato come il progetto «risulterebbe finanziato con fondi europei e con il fondo di sviluppo regionale», cosa che si evince, per altro, dalla circolare numero 213 del 24 gennaio 2019 rintracciabile sul sito del Galvani e impressa su carta intestata con i loghi dell’Ue e del Miur, oltre che dei Fondi strutturali europei e del Pon (Programma operativo nazionale). Per il resto, dalla circolare si evince davvero poco altro, se non che «si comunica che gli incontri in oggetto, tenuti in collaborazione con l’associazione “Il Cassero” si svolgeranno secondo il seguente calendario», con allegata tabella di date, orari, classi e docenti supervisori.

Ai genitori solo una «scarna circolare»

«I genitori delle classi interessate sarebbero stati informati soltanto con una scarna circolare, che nulla dice con precisione sui contenuti del progetto. Lo stesso titolo dell’iniziativa è volutamente equivoco e teso a generare confusione, per estorcere un consenso informato alle famiglie», ha quindi sottolineato Tagliaferri, che aspetta ora una risposta ufficiale da parte delle istituzioni regionali.

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