Venezia, il sindaco Brugnaro contro il turismo selvaggio: qui non si viene con le infradito o in canottiera
“A Venezia non si viene con le infradito, o in canottiera, e non ci si può sedere per terra a mangiare. E poi, bisogna capire che Venezia è più costosa di altre città turistiche. La cosiddetta ‘tassa di sbarco’ va in questa direzione: la difesa del cittadino veneziano dal turismo selvaggio”. Lo ha sottolineato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro oggi nel corso di una conferenza stampa per presentare la nuova sede degli avvocati in città. E Brugnaro ha annunciato che: “Il provvedimento andrà in giunta entro il 4- 5 febbraio, quindi sarà in consiglio comunale per fine febbraio e diventerà operativo ai primi maggio: ovviamente saranno esentati i cittadini veneziani, chi lavora, e chi paga la tassa di soggiorno, per loro non cambia nulla”. “Il tema vero è come applicarla. Sarà un provvedimento che andrà a regime nell’arco di tre anni, e servirà a controllare i flussi turistici, per arrivare ad un turismo più sostenibile in città, ad esempio con l’utilizzo di imbarcazioni elettriche. Gli operatoti turistici che collaboreranno con noi avranno degli sconti da applicare appunto sul ‘ticket d’ingresso'”, ha spiegato Brugnaro.
La tassa di sbarco per chi non dorme a Venezia
Grazie alla legge di Bilancio il Comune di Venezia è autorizzato «ad adottare nelle proprie politiche di bilancio, in alternativa all’imposta di soggiorno, l’applicazione del contributo di sbarco previsto per le isole minori. Inoltre, l’importo massimo consentito per entrambe tali misure è elevato a 10 euro». La norma introduce la cosiddetta “tassa di sbarco”, in sostanza un ticket per chi – con qualunque vettore – arrivi a Venezia per turismo e non pernotti in città. La misura fiscale «potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle cosiddette grandi navi alla zona lagunare».