Di domenica mattina Calenda si sveglia e sbava contro il Tg2
A Carlo Calenda da’ fastidio se non si parla di lui a mattina, mezzogiorno e sera. La sua battaglia per restare al centro del ring lo porta ad indossare i guantoni anche contro obiettivi sbagliati. E si fa male lui.
Pensando di essere spiritoso, l’ex ministro si è distratto per una domenica mattina dalle guerre interne al Pd e comodamente accovacciato sul divano si è messo a twittare contro il Tg2. Per farci sapere che non vedeva da un po’ il telegiornale diretto con successo di ascolti da Gennaro Sangiuliano.
E ha scritto: “Ideologo di Putin spiega il ruolo di Di Maio, Salvini e Putin nel difendere la libertà dei popoli dai liberali. Bene così. Fatemi sapere – conclude lo spiritosissimo tweet sicuramente apprezzato dai suoi familiari – quando Kim Jong Un ci intratterrà assieme a Toninelli sui diritti umani”.
Eppure Calenda è stato ministro. Di quelli che si dicono ministri moderni. Alla Macron, per intenderci, tanto per rovinarsi la giornata.
Ma è fatto così, a lui il Tg2 piace solo quando lo inquadrano, lo intervistano, oppure fotografano i suoi deliziosi tweet.
Invece dovrà adattarsi a capire che ci sono scenari profondamente diversi rispetto ai gloriosi tempi dei Tg-luce di Matteo Renzi, in cui Calenda e i suoi colleghi ministri potevano soddisfare la loro vanagloria. È finito il tempo in cui bastava schioccare le dita per avere servigi dai cronisti preferiti pagati dagli utenti del servizio pubblico. Anche se tuttavia c’è un’informazione che semmai al Pd da’ ancora troppo spazio, come dimostrano i dati dell’osservatorio di Pavia; ma almeno al Tg2 c’è attenzione per tutto quello che c’è di nuovo in Italia e nel mondo.
Ed è un merito indiscutibile del direttore. Del resto, ci sarà un motivo se aumentano i telespettatori del Tg2 mentre calano gli elettori del Pd…
Delenda Carthago, Calenda Pd.