Giorgia Meloni*: L’insegnamento di Pinuccio rappresenta un faro per tutta la politica
Pinuccio Tatarella, purtroppo, l’ho conosciuto poco, almeno rispetto ad altri protagonisti provenienti dal cosiddetto “polo escluso”. Un polo che proprio Tatarella ha riscattato nella stagione della destra di governo: una delle poche luci della Seconda Repubblica. La sua destra, in quel microcosmo dinamico e vitale che è stato il postfascismo, era un’altra destra, un’altra generazione e forse anche un altro orizzonte rispetto a quella “tribù” giovanile, ribelle e scapigliata, maturata negli anni Novanta tra le scuole e le piazze di Roma. Ma già all’epoca anche una giovane dirigente come me non poteva che provare stima e considerazione per un politico e un precursore come lui.
Proprio oggi, in una fase così decisiva per la destra politica italiana, i suoi suggerimenti sarebbero fondamentali. Voglio ricordare quanto, già nel 1994, Tatarella fosse “avanti”. Mi riferisco all’occasione nella quale puntò i riflettori con chiarezza su quei poteri forti che si oppongono al cambiamento e alla difesa dell’interesse nazionale italiano. Celebre la sua intervista a La Stampa nella quale, in quei primi passi da Vice Presidente del primo governo di centrodestra, individuò in alcuni “poteri” ben definiti quelle entità che sottraevano al popolo porzioni crescenti di sovranità politica ed economica per influenzare, non solo le scelte, ma “per diventare lo Stato”. In quell’intervista, ebbe il coraggio di fare nomi e cognomi e di dire chiaramente: «Basta con le lusinghe. Si mettano in testa che vogliamo comandare noi».
Tatarella voleva una destra libera, vigorosa e integrata nella vicenda nazionale, non per un riscatto fine a sé stesso ma perché la reputava, a ragione, profondamente connessa alla storia d’Italia e d’Europa. Per questo non ha mai accettato forme di sudditanza per la sua terra, per la Nazione e per la famiglia politica della destra. Difendere e promuovere la destra era, per Tatarella, un tutt’uno con la questione nazionale. Lo mise in chiaro anche con Berlusconi quando, difendendo la sua amata “Patria carnale”, con una battuta estremamente felice e certamente pregnante, disse: «Ricordati Silvio: per me la Puglia è come per te Mediaset».
Quello di Tatarella era un modo moderno di considerare il rilancio del Sud come un elemento centrale per sanare la frattura nazionale. Ciò che valeva per la sua amata Puglia valeva a maggior ragione per tutta l’Italia. E in nome di questo principio non accettò mai il famoso “schiaffo europeo”. Ricordiamo tutti come Tatarella rimase profondamente ferito dal comportamento del ministro belga oriundo-italiano, Elio Di Rupio, che durante un Consiglio dei Ministri a Bruxelles si rifiutò di stringergli la mano in nome di una fantomatica “pregiudiziale antifascista”. Tatarella reagì all’affronto con altissimo senso del proprio ruolo istituzionale e si impegnò affinché la destra fosse pienamente legittimata in Italia e in Europa. Per raggiungere questo obiettivo, per lui era necessario costruire una destra innovatrice a sostegno di uno Stato più forte. E anche qui Pinuccio ha precorso i tempi. Proprio nel momento più buio per la destra italiana, inventò il periodico “Repubblica presidenziale”, attraverso il quale ha lanciato la riforma-bandiera che caratterizzerà poi tutto il suo impegno politico. Una battaglia che oggi rappresenta una delle battaglie principali di Fratelli d’Italia in Parlamento. Perché il presidenzialismo è l’unico cambiamento reale che vogliono gli italiani ed è l’unico strumento per far nascere davvero la Terza Repubblica.
Ma uno Stato nuovo, per Tatarella, non era immaginabile senza una rinnovata schiera di italiani al passo con le sfide della contemporaneità. Per affrontare questa sfida, pensò ad una nuova classe dirigente della destra italiana. La costruì, la forgiò e la impose quando fu necessario. Lo fece senza fede nel “nuovismo” ma credendo fortemente nella meritocrazia.
* Presidente di Fratelli d’Italia
Testo tratto dal libro “Pinuccio Tatarella – passione e intelligenza al servizio dell’Italia”, edito da “Giubilei Regnani”. Link per l’acquisto del libro: http://www.giubileiregnani.com/libri/pinuccio-tatarella/