La Rai prenda esempio dalla Fedeli e ci risponda sulla censura alla Meloni

15 Feb 2019 12:11 - di Il Cavaliere Nero

Il silenzio della Rai è davvero incredibile. Quasi a confermare che la censura dell’azienda di servizio pubblico mantenuta con i soldi degli italiani sia un dovere che tra viale Mazzini e Saxa Rubra si pratica come obbedienza cieca e assoluta.

Ieri il nostro giornale ha pubblicato un articolo tra i più visualizzati dai nostri tanti e affezionati lettori – http://www.secoloditalia.it/2019/02/nella-rai-sovranista-comanda-ancora-la-sinistra-e-fanno-sparire-la-meloni/ – ma nessuno sembra aver battuto ciglio. E’ più facile scomodare la senatrice Fedeli – magari prendano esempio – che invia dal fronte opposto al nostro le sue precisazioni alla nostra testata, che una Rai che dovrebbe essere ancora più attenta alle contestazioni che le vengono mosse, dati alla mano.

Eppure tutti zitti, l’ordine pare essere quello di occultare le notizie e se qualcuno se ne accorge, il silenzio è d’oro.

Ma non funziona così. Se ad una forza politica di opposizione come Fratelli d’Italia – emergente e in gran spolvero nei sondaggi- viene tolto il diritto di parola, la Rai ha il dovere di offrire le spiegazioni richieste. E ci auguriamo che almeno in commissione di vigilanza non ci si voglia sottrarre ad obblighi che sono istituzionalmente dovuti.

Ai dati incredibili che abbiamo diffuso ieri, si accompagnano per contrappasso quelli che fanno indignare ancora di più sulla presenza – ancora fortissima – del Partito democratico nei telegiornali. Ovvero, l’opposizione che cresce viene ridotta dai notiziari del servizio pubblico ai minimi termini; mentre la minoranza che viene registrata in caduta libera – quella rossa – continua a parlare e a straparlare dai microfoni della tv di Stato.

E’ un andazzo che probabilmente deriva dal bel tempo andato della lottizzazione consociativa che premiava anche i somari, purché di partito. E siccome crediamo che la nuova Rai, direttori compresi con le loro indubbie professionalità, debba rapidamente liberarsi delle incrostazioni del passato, aspettiamo pazientemente di sapere come intenda muoversi. Il Secolo d’Italia ha tanta pazienza e lo sguardo sempre vigilante…

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