Magari toccherà a Marco Marsilio mandare dall’Abruzzo l’avviso di sfratto al governo Conte
Corsi e ricorsi, magari la storia ci fa sognare ancora.
Nel 2000 toccò a me, con la conquista della Regione Lazio, sfrattare Massimo D’Alema da Palazzo Chigi. Il leader della sinistra che governava grazie ad un ribaltone, proprio non pensava di cedere la regione della Capitale ai suoi antagonisti di destra e dovette fare fagotto. È possibile ancora immaginare quanto forte fosse la soddisfazione di allora.
Stavolta potrebbe capitare a Marco Marsilio, che sta combattendo la stessa battaglia di allora in Abruzzo, incamerare la soddisfazione di dare la bordata finale al governo Conte.
Possono accadere diverse cose, a partire dal divario tra il candidato del centrodestra e quella dei Cinque Stelle. È vero che Matteo Salvini sta al governo con i grillini, ma questi come farebbero a tollerare una nuova caduta a picco dopo quelle che testimoniano i sondaggi impietosi di queste settimane e che affannano Di Maio e soci.
Con la vittoria dell’Abruzzo, capitan Salvini tirerà il collo ai Cinque Stelle, soprattutto se in presenza di una buona performance di Fratelli d’Italia. In questo caso il leader leghista avrà buon gioco ad alzare la posta: anche per non mandare giù la fronda grillina sul caso Diciotti e la stupida, anacronistica, antieconomica posizione di Di Maio sulla Tav.
Inevitabilmente il governo rischierà grosso, e in un momento in cui è davvero difficile immaginare una alleanza da Di Battista alla Boschi pur di evitare il voto anticipato.
Sui monti abruzzesi come sulla costa, la partita che si gioca è ancora più ampia del governo regionale, che pure riguarda un territorio che ha diritto di essere ben amministrato, “dettaglio” che non garantiscono né una sinistra distrutta né l’evanescenza grillina.
Mai come in questo momento l’Abruzzo può fare storia ed anche qui sta la chiave di una vigilia elettorale diventata improvvisamente effervescente.
Ancora ieri, la regione è stata percorsa in lungo e in largo, con generosità, da Giorgia Meloni, che ogni giorno che passa sembra essere la leader più lucida dei partiti che compongono un centrodestra che almeno qui ha trovato la capacità di fare coalizione.
Si tocca con mano la volontà di vincere e si percepisce anche la convinzione che come nei birilli potrebbe toccare proprio a Conte.
Forza! con le ultime ore, le telefonate, gli incontri, i bigliettini e persino con i social. Facciamo sentire a Marsilio tutto il nostro affetto; incoraggiamo tutta la squadra di candidati che lo accompagnano a battersi per la vittoria fino all’ultimo miglio.
È un’occasione che aspettiamo da tempo e sta a vedere che l’arrivo di Marsilio in testa al traguardo ci possa regalare la soddisfazione di far decidere finalmente al popolo italiano, di qui a qualche settimana, chi deve governare la nostra Patria e far rispettare la nostra sovranità.
Nessuno perda tempo e si impegni fino allo spasimo. Chi non ha un parente, un amico, un conoscente in questa splendida terra? Lo chiami, lo mobiliti, lo sproni a fare il suo dovere.
Il centrodestra vincerà.
E presto anche l’Italia intera.
Speriamo che questa benedetta Italia si mette a posto dopo anni di governo negligente
e parassiti che la governavano.