Marsilio governatore in Abruzzo. Trionfa il centrodestra, 5 stelle a fondo

11 Feb 2019 6:05 - di Francesco Storace

Non li poteva salvare nemmeno la giuria di Sanremo. Il voto popolare è stato inesorabile.

Abruzzo, Italia. Speravamo nella vittoria di Marco Marsilio, ma troppi gufi non aiutavano a credere nel trionfo. E invece è andata così, con uno straordinario exploit del Centrodestra in Abruzzo, nonostante le voci infami sul “candidato romano” e qualche tradimento interessato che non riuscirà a riscuotere i trenta denari tanto sospirati.

È notte di gioia con Marsilio governatore con gli avversari stecchiti ed è il ritorno della destra di governo. Dopo Nello, Marco, lo avevamo scritto nei giorni scorsi ed è molto bello toccare con mano l’affermazione della scelta proposta da Giorgia Meloni al tavolo del Centrodestra.

Una bandiera in più per i militanti di destra; una speranza di buongoverno per una regione che ha pagato i troppi errori del centrosinistra e non poteva certo affidarsi all’evanescente proposta grillina. “Steteve alla casa”, hanno gridato gli abruzzesi a Giovanni Legnini, candidato della sinistra, e a Sara Marcozzi, grillina. Quest’ultima è riuscita nell’impresa di arrivare terza perdendo una ventina di punti percentuali rispetto alle politiche del 4 marzo. Un tonfo, praticamente, che la pentastellata argina facendosi eleggere a malapena come consigliere regionale nella circoscrizione di Chieti; altrimenti le sarebbe rimasto solo il reddito di cittadinanza.

La sinistra, che si piazza seconda ma anch’essa a grande distanza da Marsilio, ha scomodato l’ex vicepresidente del Csm per la battaglia elettorale. Ma non è servito per vincere, a Legnini, anche se riceverà le solite, finte congratulazioni per aver superato i Cinque stelle. Ma è stato battuto.

Poi, i partiti. La lentezza esasperante dello scrutinio non consente riflessioni al decimale, ma alcuni dati appaiono già chiaro. Avanza e bene – come pronosticavano i sondaggi – la Lega di Salvini che si afferma come primo partito della regione. Aumenta i propri consensi anche Fratelli d’Italia, con liste ricche di candidati che hanno saputo giocare la loro partita, raggiungendo un risultato di poco inferiore a Forza Italia, che ha un risultato non all’altezza delle prestazioni conosciute da queste parti.

Poi, il vuoto. A sinistra la lista di Legnini dopo quella del partito democratico, mentre il resto sono frattaglie centriste. Aldilà dei risultati di lista, resta clamorosa la vittoria del Centrodestra, assieme al fragore della rovinosa caduta dei Cinque stelle.

Per lo stesso Salvini si aprirà doverosamente una riflessione sul da farsi al governo; certo dovrà alzare la posta con Di Maio, che ha più ministri che voti e un peso assolutamente sproporzionato al governo rispetto alla realtà; dei sondaggi come dei voti reali. Calerà la boria, Giggino? O si arroccherà a palazzo? Continuerà a subire bordate elettorali, fra poco anche in Sardegna e Basilicata?

Mai come in questo momento se Salvini assecondasse il desiderio di vittoria del popolo del Centrodestra, potrebbe staccare la spina e nessuno potrebbe impedire di andare ad elezioni anticipate. Per dare all’Italia finalmente un governo vero. Ringrazieremmo Marsilio.

Commenti

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  • Sandro Cecconi 11 Febbraio 2019

    Storace, personalmente non mi curerei degli altri partiti sia del nostro schieramento che dell’opposizione. Insomma non farei mai come appunto fanno gli altri. Mi concentrerei sicuramente su quanto stia limitando una vera esplosione del nostro partito. Le dico subito che evidentemente esiste prima di tutto una comunicazione portata avanti a braccio senza una strategia ben precisa, cosa che dipende solo da una mancanza di un qualcuno che la curi in modo più che professionale che possa e debba istradare sia la Signora Meloni e sia tutti gli altri dirigenti. Questo è ciò che ho potuto notare dall’esterno ma votante di FdI e senza addossare questa colpa proprio alla dirigenza tutta del partito. Pertanto trovo più che necessario iniziare a eliminare questo gap immediatamente. Altra pedina mancante è un economista molto bravo. Come manca un nuovo Professor Fisichella che lei sicuramente ha avuto modo di conoscere. Quanto sto scrivendo per il nostro partito lo sottopongo a una vostra valutazione molto approfondita perché possiamo ripercorrere quanto accaduto alcuni decenni orsono che siamo partiti con l’MSI a 4,5% come ora è FdI a oltre il 16% di AN alle Europee dell’epoca in brevissimo tempo. Fatto che lei sicuramente ricorderà. Sarebbe inutile dirle che lo scorso anno sono tornato a votare dopo 10 anni rispetto all’ultima mia votazione. Voglia gradire miei cordiali saluti.

    • Francesco Storace 13 Febbraio 2019

      E continua a votare…

  • MICHELE RICCIARDI 11 Febbraio 2019

    11 Febbraio 2019 — Siccome serietà, onestà e vergogna, sono diventati un opzionale (ma guai a dirlo!), a me è venuto un altro brutto sospetto, è questo. Adesso temo che quelli degni e capaci di salvare questo paese (che abbiamo paura di segnalare e/o di sostenere), se pregati quando è tutto perduto, la loro risposta sarà: ora, muoia Sansone con tutti i filistei!… A quando, quì comanda chi ha ragione? A quando fare la cosa giusta sempre, anche se è la più difficile?