Moggio vineria – Roma
20 Feb 2019 0:01 - di Redazione
Moggio vineria
Via dei Quintili, 51 – 00175 Roma
Tel. 327/4737768
Sito Internet: www.moggiovineria.it
Tipologia: vineria con cucina
Prezzo: “moggi” 6/8€, tagliere di salumi e formaggi 8€, dolci 3,50€
Giorno di chiusura: Lunedì
OFFERTA
Bella scoperta questa vineria aperta da poco più di un anno in una zona periferica di Roma e avara di (buoni) locali. Il nome si rifà all’antico contenitore che, in epoca romana, serviva per misurare il grano e non è un caso che in questo storico quartiere ci fosse, sempre ai tempi dei romani, il mausoleo del grano. Questo cereale, sotto forma di pane & C., lo troviamo ovviamente anche nell’offerta, soprattutto nei panini chiamati “moggi”, in quanto fungono da contenitori per dei condimenti semplici ma ben fatti, come quello del contadino con crema di fave e cicoria, da noi assaggiato, dal sapore rustico e avvolgente e con il pane della giusta consistenza, croccante fuori e morbido dentro. Ottimo anche il pane di Lariano condito con dell’ottimo olio di un’azienda del Sud Pontino. Attenzione e cura nelle materie prime non solo per l’olio dunque, ma anche per tutti gli altri prodotti offerti: i fragranti taralli al finocchietto e gli ottimi amaretti a base di nocciole arrivano da un forno della provincia di Avellino; i formaggi e i salumi provengono da piccoli produttori italiani prevalentemente del Centro-Sud Italia (caciocavallo di Agnone, pecorino stagionato in grotta, formaggio di capra Orazio, mortadella di sola spalla di maiale con pistacchi di Bronte, salsiccia al finocchietto e ventricina presidio Slow Food, tutti squisiti) e i vini che vanno a comporre una carta non banale e dai ricarichi onesti, anche nella scelta alla mescita. Gustosi pure la tiella di Gaeta con scarole e olive e i tozzetti alle nocciole.
Bella scoperta questa vineria aperta da poco più di un anno in una zona periferica di Roma e avara di (buoni) locali. Il nome si rifà all’antico contenitore che, in epoca romana, serviva per misurare il grano e non è un caso che in questo storico quartiere ci fosse, sempre ai tempi dei romani, il mausoleo del grano. Questo cereale, sotto forma di pane & C., lo troviamo ovviamente anche nell’offerta, soprattutto nei panini chiamati “moggi”, in quanto fungono da contenitori per dei condimenti semplici ma ben fatti, come quello del contadino con crema di fave e cicoria, da noi assaggiato, dal sapore rustico e avvolgente e con il pane della giusta consistenza, croccante fuori e morbido dentro. Ottimo anche il pane di Lariano condito con dell’ottimo olio di un’azienda del Sud Pontino. Attenzione e cura nelle materie prime non solo per l’olio dunque, ma anche per tutti gli altri prodotti offerti: i fragranti taralli al finocchietto e gli ottimi amaretti a base di nocciole arrivano da un forno della provincia di Avellino; i formaggi e i salumi provengono da piccoli produttori italiani prevalentemente del Centro-Sud Italia (caciocavallo di Agnone, pecorino stagionato in grotta, formaggio di capra Orazio, mortadella di sola spalla di maiale con pistacchi di Bronte, salsiccia al finocchietto e ventricina presidio Slow Food, tutti squisiti) e i vini che vanno a comporre una carta non banale e dai ricarichi onesti, anche nella scelta alla mescita. Gustosi pure la tiella di Gaeta con scarole e olive e i tozzetti alle nocciole.
AMBIENTE
Il locale è composto da un’unica sala con tavolini disposti sia a destra che a sinistra, ricoperti di tovagliette di carta paglia e tovaglioli in “tessuto non tessuto”. L’effetto grezzo sulle pareti, i contenitori in metallo per le bottiglie di vino e le cornici originali creano un’atmosfera informale e accogliente.
SERVIZIO
Cortese, simpatico e preparato.
Recensione a cura di: Il Saporaio – La Pecora Nera Editore –