Rampelli: «Tutelare l’architettura razionalista che la sinistra ha abbandonato»
«La scuola razionalista fu in grado di esprimere liberamente e con una moltitudine di voci quel pluralismo culturale di cui oggi si sente terribilmente il bisogno non solo in architettura». È il messaggio del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli inviato al convegno “Luigi Moretti–architettura e passione”. Per Rampelli «paradossalmente dobbiamo constatare che durante il totalitarismo fiorivano stili compositivi ed emergevano giovani geni creativi, mentre l’attuale epoca di libertà conclamate prevede un pensiero unico dominante e, in architettura, un monotono stile universale che fa strame delle identità, stesse tecnologie irrispettose dei luoghi, spesso stesse archistar che comprimono le energie diffuse delle libere professioni e delle nuove generazioni».
Rampelli: «Salvare dall’incuria la Casa della Scherma»
Rampelli ha presentato la proposta di legge per la valorizzazione dei nuclei e della città di fondazione. «Se approvata – ha puntualizzato ancora – consentirà di esercitare in tutta Italia quel processo di recupero di edifici e aggregati urbani oggi abbandonati al degrado: come le colonie estive, gli ostelli, le case popolari. O abbandonati all’incuria come la Casa della Scherma: un gioiello disegnato da Moretti che subì l’onta di essere usato come aula giudiziaria con pesanti manomissioni interne. Il Coni ha recuperato questa struttura riqualificandola e riutilizzandola per ospitare i suoi uffici anche se purtroppo chi ama l’architettura non può non sentire il bisogno di poter visitare liberamente questo edificio per poterne godere la modernità e l’attualità». L’eredità lasciata dall’architetto Moretti, ha concluso Rampelli, «è studiata in tutto il mondo. Nel corso della mia attività politica, ho avuto modo di censire l’’interesse di migliaia di studenti, università, articoli e saggi. Un patrimonio architettonico che soltanto il furore ideologico dell’Italia repubblicana ha ignorato perché incapace di fare i conti con la propria storia e che invece dev’essere valorizzato e tutelato come esempio raro e prezioso del genio italiano. È tempo di cambiare e dare a questa scuola architettonica il giusto ruolo che ha avuto nella storia».