Arriva l’ora legale: ecco tutte le gaffe e le curiosità dovute al cambio orario
Arriva l’ora legale. Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, alle 2, dovremo infatti spostare in avanti di un’ora le lancette degli orologi. O, ‘piazzare’ alle 3 il nostro orologio digitale. Oppure ancora, lasciare che sveglie e orologi collegati si sistemino da soli. Ma perché, due volte l’anno, si cambia orario? E succede in tutto il mondo? Questo slittamento ha mai creato qualche inconveniente? Le curiosità su questo odiato, amato e dibattuto appuntamento annuale (che dal 2021 potrebbe sparire) sono davvero tante.
Ogni stato e territorio degli Stati Uniti è libero di ignorare l’ora legale. Chi abita in Arizona (eccetto Navajo Nation), Hawaii, Porto Rico, Isole Vergini e altri territori non sposterà infatti le lancette durante questo fine settimana. Cinquanta anni fa la situazione era ancora più confusa (prima che nel 1966 entrasse in vigore l’Uniform Time Act) tanto che nel 1963 quando il presidente della Jugoslavia Tito andò in visita negli Usa – come si legge in ‘Spring Forward: The Annual Madness of Daylight Saving Time’ di Michael Downing, professore della Tufts University – non trovò nessuno ad aspettarlo quando con il suo aereo atterrò in una città della Virginia che non aveva messo avanti le lancette come il resto dello Stato”.
“Nel 1965 qualcuno si era trasferito in una struttura di 18 piani di uffici a St. Paul, nel Minnesota e ha scoperto che ospitava 9 piani di impiegati che osservavano [l’ora legale] e 9 piani di impiegati che non la osservava”, dice Downing. Poteva capitare anche che, durante un percorso di 56 km, passeggeri di un treno dovessero spostare le lancette 7 volte. Ci fu un condannato a morte per omicidio a Chicago nel 1921, Sam Cardinella, che chiese di spostare la sua esecuzione di un’ora visto che nel frattempo era entrata in vigore l’ora legale: “Questo non significherà nulla dopo che sarò morto, ma significherà molto venerdì mattina”, aveva affermato.
Un ragazzo, estratto a sorte per andare a combattere in Vietnam, si appellò in tribunale all’ora della sua nascita spiega David Prerau, autore di ‘Seize the Daylight: The Curious and Contentious Story of Daylight Saving Time’: “Era nato poco dopo mezzanotte. Così andò in tribunale sostenendo che nel suo stato era nato con l’ora solare, cioè un’ora prima. Ciò significava che era nato prima di mezzanotte e quindi in un giorno diverso. Il tribunale gli diede ragione e riuscì così a non partire”.
Anche la Russia ha avuto i suoi problemi con la gestione dell’ora legale. L’Unione Sovietica osservò per la prima volta l’ora legale nella primavera del 1930 dopo un editto di Josef Stalin. Per qualche ragione, tuttavia, l’Unione Sovietica non ha mai spostato le lancette nell’autunno di quell’anno. “Quindi per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale e durante la Guerra Fredda, nessuno sapeva con certezza che ora di preciso fosse in Russia”, riferisce Downing.
Vincitori e perdenti
Nella ‘lotta’ per l’ora legale ci sono perdenti e vincitori. Secondo alcuni studi, quell’ora di luce serale in più spinge molti americani (e probabilmente è così anche per gli italiani) a uscire piuttosto che stare seduti davanti alla tv in quel lasso di tempo. Ma allo stesso tempo di conseguenza si registra un calo di spettatori, proprio perché la gente rientra più tardi. Stesso discorso per il teatro o il cinema, spiega David Prerau: più persone preferiscono fare una passeggiata o comunque fare qualcosa all’aperto se c’è luce fino a tardi piuttosto che rinchiudersi da qualche parte. Di conseguenza campi da golf e circoli del tennis con l’ora legale vedono un picco di affluenza.
Per i ladri, che tendono a ‘lavorare’ con il buio, quell’ora di luce non è un regalo. Sembra infatti che il tasso di criminalità durante il periodo dell’ora legale diminuisca drasticamente, si legge sul ‘National Geographic’. Uno studio del 2012 ha esaminato i tassi di criminalità durante le tre settimane precedenti e le tre successive all’entrata in vigore: le rapine sono diminuite del 40%. Anche i tassi di omicidio e stupro sono diminuiti. Che gli agricoltori siano dei grandi fan dell’ora legale non è così vero, secondo Prerau, perché spostando le lancette in avanti di un’ora vuol dire per loro avere meno ore di luce la mattina, momento in cui portano le loro merci sul mercato. Chi si occupa del bestiame, come le mucche da latte, dice che per gli animali non è facile adeguarsi al cambiamento.
Chi l’ha inventata e a che serve
Ma perché, due volte l’anno, si cambia orario? L’idea di spostare le lancette per sfruttare le ore di luce della bella stagione viene spesso attribuita a Benjamin Franklin per un articolo satirico pubblicato sul quotidiano francese ‘Journal de Paris’ nel 1784 e riguardante il risparmio energetico.
Tuttavia la maggioranza degli storici ritiene che il primo ad aver teorizzato l’ora legale è stato il biologo George Vernon Hudson che nel 1895, alla Royal Society della Nuova Zelanda, propose di spostare le lancette dell’orologio in avanti durante l’estate per usufruire di ore di luce in più. La sua idea ricevette poco consenso e venne accantonata fino a quando, nel 1907, il costruttore inglese William Willet la propose come soluzione alla crisi energetica europea durante la Prima guerra mondiale.
Così, nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera all’applicazione del progetto, intitolato ‘British Summer Time’ (‘Ora estiva inglese’), basato sullo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora in avanti nel periodo estivo. Da lì, in breve tempo, la maggior parte delle nazioni adottò il nuovo ‘sistema’ fino a quando venne definitivamente regolamentato dalla normativa europea. La direttiva 2000/84/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio 2001 stabilisce che in tutti i Paesi dell’Unione europea l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.
In Italia l’ora legale è in vigore dal 1966. In precedenza era stata usata per la prima volta nel 1916. Dopo essere stata abolita e riconfermata diverse volte, è stata definitivamente adottata dal nostro Paese con una legge del 1965, in un periodo in cui il fabbisogno energetico aumentava di continuo.
In generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l’ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora.
Nell’emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all’emisfero boreale, anche l’ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va dalla terza domenica di ottobre alla terza domenica di febbraio. In Africa infine l’ora legale è scarsamente usata.