Checco Zalone apre i casting ai migranti in Puglia: mossa d’autore o furbata politically correct?
E due: dopo le scene iniziali e finali di Quo Vado, sua ultima fatica d’autore e di attore, girate in Africa e che vedono il protagonista del film, raccontare la sua vita a una tribù locale che deve decidere se giustiziarlo o meno, Checco Zalone (al secolo Luca Medici) cerca comparse tra i migranti, o più esattamente, cerca «comparse africane» nei centri centri d’assistenza di Bari per il suo prossimo film Amico di scorta, attualmente in fase di lavorazione, il cui arrivo nelle nostre sale è previsto per Natale. Il primo titolo con cui Zalone debutterà nella regia dopo la separazione artistica da Gennaro Nunziante, e proprio con un film scritto a 4 mani con Paolo Virzì; un titolo di cui non sappiamo molto, ma le cui autorevoli firme rimandano già all’ipotesi di un’impostazione “diversa” da quelle del solito Zalone: di sicuro una impostazione che non prevederà la lunga sequenza iniziale e finale, vista in Quo Vado, in cui una tribù africana che tiene in ostaggio Checco Zalone, si mostra pronta a bollirlo nel classico “pentolone” in caso nel raccontare la sua storia induca in bugie e false verità… E allora, che questi casting aperti nei centri d’assistenza pugliesi, sono già un primo segnale del cambio di marcia?
Checco Zalone cerca «comparse africane»: al via i casting nei centri d’assistenza in Puglia
Dunque un film, quest’ultima fatica di Checco Zalone, che arriva a ridosso della separazione artistica tra Gennaro Nunziante e Checco Zalone, scritto a quattro mani con Paolo Virzì, e incentrato sulla storia di un comico napoletano minacciato da un boss della Camorra a cui viene assegnato un carabiniere chiamato a proteggerlo, o meglio, a fargli da «Amico di scorta», cosa a cui il titolo della pellicola rimanda espressamente. Il set, dopo un’incursione in Kenya, è tornato a casa del comico in Puglia dove, proprio in quel di Bari dove l’artista è nato, si è dato il via al particolare casting tra i migranti ospitati in città. Una selezione di cui ha dato notizia – riferita tra i primi dal sito de La Repubblica e ripresa da molti altri – parlando di un casting lanciato da una nota casa di produzione, Francesca Bottalico, assessore comunale al Welfare che ha spiegato che, e non a caso, ad essere interessate dall’annuncio sono proprio le strutture assistenziali cittadine, coinvolte nell’iniziativa cinematografica.
L’annuncio arriva direttamente dall’assessore comunale al Welfare
Insomma, Checco Zalone cerca comparse africane nei centri d’accoglienza e di assistenza di Bari, bambini, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni. «Si tratta di un’occasione per coinvolgere le persone migranti in carico ai servizi sociali comunali in un casting che può preludere a un’esperienza professionale retribuita. Per questo abbiamo accolto positivamente la richiesta dei produttori del film», ha spiegato la Bottalico e riferiscono i siti. E a far aumentare la curiosità ha provveduto anche il produttore Valsecchi, che riguardo il film in lavorazione, nei giorni scorsi ha dichiarato: «È il film della piena maturità artistica di Zalone, che ha lavorato per più di un anno a questo grande progetto e per la prima volta ne è anche il regista». Chissà allora, casting a parte, che non sia il film in cui il mitico Checco, anticonformista per antonomasia, che ci ha fin qui deliziato facendo a pezzi luoghi comuni eretti a sistema, con cui oltre che a esordire nella regia, Zalone non debutti anche nel politically correct…