Così le guardie gialle dei Cinque stelle hanno messo in galera il soldato Giorgetti

12 Mar 2019 6:00 - di Francesco Storace

In poche ore l’ordine è stato eseguito. E sono state le guardie gialle – la polizia segretissima di Roberto Fico e Alessandro Di Battista – ad arrestare Giancarlo Giorgetti. Non gli hanno torto un capello, per portarlo vivo di fronte al tribunale Rousseau, dove ad attenderlo ha trovato Davide Casaleggio. Costui gli ha letto i numerosissimi capi d’imputazione, tutti commessi da solo per non scomodare di nuovo la piattaforma di famiglia in un voto su Salvini. Non c’è prescrizione per la partecipazione al comitato dei saggi di Napolitano. Incriminato per aver visto Mario Draghi. Ma soprattutto gli ha sparato addosso i suoi misteriosi legami con gli americani e la troppa dimestichezza con l’economia e lo sviluppo.
Tutto questo ha comportato il trasferimento nel carcere di Rebibbia, lontano da Varese e dai suoi pericolosi collegamenti parentali. Ed essendo uomo di regime – le prove le produce Gianluigi Paragone – basta solo attendere il crollo e che cominci a raccontare tutti i misteri che tiene in serbo. Perché non c’è dubbio – e i social network lo hanno già scoperto – che è un uomo pericoloso. Account informatissimi lasciano trapelare mille indiscrezioni, è sufficiente torchiarlo come si deve.

Ci pensa Bonafede

“Bonafede, ci pensi tu?”. Ok Capo. Ma il soldato Giorgetti resta muto. In carcere si trova bene, finalmente si può riposare, chi glielo fa fare di parlare per uscire dalla prigione. La guardia gialla si toglie il gilet, i suoi colleghi sono pietrificati dal silenzio del reo. “E chi glielo dice al ministro che non possiamo fare un video?”. Casaleggio telefona più volte al direttore del carcere per chiedere spiegazioni sull’algoritmo usato per l’interrogatorio. Beppe Grillo verga un durissimo post contro la testa dura dei prigionieri.
Luigi Di Maio – che pure è il più dispiaciuto di tutti ma non lo fa sapere a nessuno – ha un’idea. E chiama Maduro per un consiglio, lui sa come si trattano i servi degli americani. “Estradatelo qui”, come se fosse facile. “Bonafede, ci pensi tu?”. Ok, capo. E torna a dormire, è stato troppe ore sveglio a guardare i sigilli della cella di Giorgetti. Teme la fuga, non sa che il detenuto non ci pensa affatto.

La sofferenza di Salvini

Chi soffre in silenzio nelle drammatiche prime ore della detenzione di Giorgetti è il suo amico Matteo Salvini. Per ore rimugina assieme allo staff di comunicatori un gesto clamoroso, per far capire che comanda lui. E posta su Instagram una foto solidale con pane e acqua. Ma i clic sono davvero pochi, sembra che tutto stia per finire.
Persino gli avvocati sono pessimisti, tentano la strada che potrebbe essere utile a smontare le accuse. “Ma come, ci accusavate di prendere i soldi dai russi…”. Se ne occuperà Bruxelles, è la risposta, noi decidiamo nel nome della sovranità. “Proprio adesso?“.
Salvini si fa accompagnare davanti al carcere, ma si imbatte in Piercamillo Davigo che lo allontana. I social restano muti. E Paragone, pentito, rinuncia alla presidenza della commissione banche. Nei Tg a reti unificate, appaiono le terribili immagini del presidente Giuseppe Conte inghiottito dal vulcano Nulla in mezzo alle montagne del Niente. E sullo sfondo della tragedia, il ritorno di Umberto Bossi, accompagnato da Maroni, che urla “terrun” all’indirizzo del premier.
Saggia la scelta di Giorgetti di non uscire… Crolla il bunker.

Commenti

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  • roberto giorgetti 13 Marzo 2019

    Caro Francesco, molte cose condivisibili………………………………….quando il LADRO FINI vi schiavizzava,,,quando nel 2004 qualcuno TENTO’ di levarsi di culo FINI ,, TUTTI gli altri SI MISERO IN in ginocchio. dicono in veneto SE TI INCHINO TROPPO TI SI SCOPRE IL CULO

    • Francesco Storace 13 Marzo 2019

      Lo scrivi a chi non si è affatto schiavizzato, se permetti. anzi

  • Ben Frank 12 Marzo 2019

    Ma che è, un numero mal riuscito della serie: fatece ride?

    • Francesco Storace 12 Marzo 2019

      Magari sforzati

  • Rita Alviani 12 Marzo 2019

    È racconto fantascientifico ma…attenzione può essere creduto da chi vuole crederci….

    • Francesco Storace 12 Marzo 2019

      verosimile…

  • Carlo Cervini 12 Marzo 2019

    Che i grillini abbiano il cervello pieno di segatura è cosa nota, non hanno neanche lo sprezzo del ridicolo, però, da buoni giacobini, non tollerano pensieri in contrasto con il loro.
    Intanto stanno preparando una nuova stangata sugli automobilisti con vetture e furgoni diesel, un bel aumento di 10/13 centesimi + Iva sulle accise, con la scusa dell’inquinamento; danneggiando ancora di più FCA che, da imbecilli, investono ben 5 miliardi in Italia………………….fermateli prima di subito, ogni loro mossa distrugge lavoro e ricchezza.

    • Francesco Storace 12 Marzo 2019

      è salvini che deve fermarli