Cuneo, violenze su una 13enne e foto osè. Arrestato un militare: un “insospettabile”

12 Mar 2019 9:58 - di Paolo Sturaro

La polizia ha arrestato un militare su mandato del Tribunale di Cuneo. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo si sarebbe reso responsabile di ripetute violenze sessuali a carico di una ragazzina di appena 13 anni nonché della divulgazione di materiale pedopornografico nei principali social network. L’uomo, insospettabile trentenne, sposato e con famiglia, secondo la ricostruzione della squadra mobile di Cuneo avrebbe abusato ripetutamente della ragazzina costringendola a subire molteplici rapporti sessuali.

Il militare, le foto intime
e le violenze ripetute

Dopo aver conquistato la fiducia della 13enne il militare si era fatto inviare alcune foto intime. Così minacciando di divulgare le foto costringeva la giovane a subire rapporti sessuali. L’uomo è stato arrestato dalla Squadra mobile di Cuneo. Le violenze risalgono ad aprile dello scorso anno e sono andate avanti per diversi mesi, fino a quando la ragazzina non ha avuto il coraggio di raccontare quanto accaduto prima agli amici e poi ai poliziotti. Gli investigatori, data la gravità dei fatti, si sono messi immediatamente alla ricerca del responsabile e, grazie alla collaborazione con le procure di Cuneo e di Torino, quest’ultima competente per il reato di divulgazione di materiale pedopornografico, sono riusciti a raccogliere in breve tempo il materiale probatorio necessario per incastrare il militare. Le indagini proseguono per verificare che l’uomo non si sia reso responsabile di abusi su altre ragazzine. I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 in Questura a Cuneo.

La precisazione
dell’Esercito

«L’Esercito, esprimendo profondo sdegno e condanna, ha immediatamente sospeso, già dallo scorso mese di dicembre, il graduato dal servizio e da ogni iter concorsuale a cui lo stesso aveva aderito». Lo riferisce in una nota l’Esercito. «Laddove le accuse fossero confermate, si tratta di un comportamento indegno, inaccettabile e immorale, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l’uniforme e rappresentano lo Stato. Confermando totale condanna e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inammissibili condotte. Tali soggetti non sono degni di indossare l’uniforme. Tale avvenimento – sottolinea la nota – lede fortemente la dignità e l’onore di tutto il personale dell’Esercito che, invece, con profonda integrità, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita».

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