De Vito e le tangenti a Roma/Cara Raggi, caro Di Maio, siete come noi? No, siete molto peggio di noi
Cara Raggi, caro Di Maio, siete come noi, anzi siete molto peggio di noi. L’arresto per tangenti di Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma, mister preferenze, vi mette drammaticamente a nudo. Un ladro, un grillino, finisce in galera per corruzione. Le manette attorno ai polsi di uno dei vostri campioni della Capitale, il numero due.
Le vostre prediche contro quelli di prima
Ah già, è vero, è un presunto ladro, mi dice il mio amico garantista e probabilmente ha ragione lui. Ma possiamo ricordare a costoro per almeno cinque minuti quel che hanno predicato contro il resto del mondo al primo sospetto? I famosi “quelli di prima…“.
Ieri i magistrati hanno indagato Nicola Zingaretti e i Cinque stelle di tutta Italia si sono scatenati. Tanto, come al solito, il governatore-segretario verrà archiviato perché ha una speciale benedizione. E in fondo per la società è sempre meglio quando un politico esce pulito che non insozzato da tangenti. Lo stesso destino auguriamo a Marcello De Vito, ma nulla sarà più come prima. E lo deve capire innanzitutto la politica di una Capitale che torna ad essere infetta.
Cara Raggi, pensa alle dimissioni che è meglio per tutti.
Non solo lo stadio della Roma
L’onestà come slogan esce a pezzi, perché deve essere un prerequisito della politica e non una bandiera di parte. E anche il Pd ha poco da fare lo spiritoso, nel rinfacciare ai grillini le accuse di 24 ore fa al loro nuovo segretario. Siete tutti corresponsabili di questo clima avvelenato, nella contesa a chi ruba di più, a chi porta a casa il bottino più grosso.
Non c’è solo lo Stadio della Roma in questa maledetta storia di corruzione. Si parla anche di affari sugli appalti per i mercati generali e la stazione di Trastevere e chissà quante altre ne verranno fuori.
Nelle prossime ore starnazzeranno tutti, a cominciare dal corpacciute pentastellato. Già si leggono le note di chi prende le distanze, e sembra che De Vito non lo conoscesse nessuno.
Ma le perquisizioni in Campidoglio e all’Acea richiamano un passato che sembrava lontano. Virginia Raggi, dove sei? E Di Maio? Ora cacci De Vito: E se non fosse l’unico?
onestà, Onestà, onestà!!
buffoni