Disperati appelli del Pd per le primarie: rispunta persino il “padre nobile” Prodi
“Più siamo, meglio è per l’Italia”. Alla fine anche Carlo Calenda ha fatto il suo disperato appello per le primarie del Pd. Anzì, di più: l’ex ministro farà addirittura lo scrutatore al seggio di piazza del Polo, a Roma. Domani dalle 8 e fino alle 20 sono aperti i gazebo per scegliere il nuovo segretario del Pd tra Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. I seggi in totale sono 7mila, allestiti fra Italia ed estero, di cui 150 in tutti i continenti. In campo 35.000 tra volontari, iscritti e militanti. Per esprimere il proprio voto ai gazebo bisogna andare con tessera elettorale e documento di identità, versando “almeno” 2 euro di contributo. ”La macchina organizzativa sta dimostrando una tenuta straordinaria”, ha spiegato il presidente della Commissione congresso Gianni Dal Moro. Commissione che, nella sua ultima delibera, ha stabilito quali saranno i componenti di diritto della nuova Assemblea nazionale, oltre i 1000 eletti alle primarie. Tra questi, a patto che siano ancora iscritti al Pd, gli ex segretari, gli ex segretari dei partiti fondatori, il presidente e il tesoriere uscenti, gli ex premier, i capigruppo parlamentari, i ministri e commissari Ue, i presidenti ed i vicepresidenti di Camera e Senato e del Parlamento europeo.
I tre contendenti hanno chiuso la campagna sul campo, non senza divisioni clamorose: Nicola Zingaretti e Maurizio Martina a Milano, alla manifestazione contro il razzismo, marciando ostentatamente insieme. Roberto Giachetti in un teatro romano con Carlo Calenda, dove tra l’altro ha ribadito: “Se il Pd fa l’alleanza con il M5s io tolgo il disturbo”. Nella notte di domenica, salvo una possibile reunion al Nazareno a urne chiuse, i tre protagonisti seguiranno l’andamento delle primarie a Roma ma ognuno per contro prorio: Zingaretti alla sede del comitato al Circo massimo; Giachetti al suo comitato a via dei Delfini, Martina al Nazareno. Tutti gli un tempo “big” hanno confermato la loro partecipazione alle primarie, anche con appelli alla partecipazione come hanno fatto il padre nobile” della sinistra Romano Prodi e un redivivo Walter Veltroni. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere (e magari superare) il milione di voti. Zingaretti voterà alle 11 al gazebo di piazza Mazzini, a Roma; Martina sarà a Bergamo, sempre alle 11, alla sala Vetrine prima di spostarsi a Roma; Giachetti alle 11.30 a Roma al seggio di via di Donna Olimpia, nel suo quartiere di Monteverde. L’ex premier Paolo Gentiloni voterà al seggio di via Goito intorno alle 10; Matteo Renzi dovrebbe essere in tarda mattinata al suo circolo Vie nuove a Firenze. Ma già mettono le mani avanti: “Se votasse meno gente dell’altra volta non significa nulla: il Pd è l’unica forza politica che si affida alla democrazia, altro che piattaforma Rousseau”, ha scritto nella sua enews. Anna Ascani voterà a città di Castello, Maria Elena Boschi al gazebo nella sua Laterina, Luca Lotti a Firenze. Prodi sarà a Bologna, al gazebo di via Orfeo, in tarda mattinata dopo aver partecipato alla messa delle 11.
CHE SCHIFO NON GLI ABBASTA IL CASINO DI AVER DISTRUTTO UNA NAZIONE!!