Domani è l’8 marzo e non è una festa di sinistra. Doveri per l’uomo di destra
Come si usa dire, la festa della donna dovrebbe essere celebrata tutti i giorni dell’anno. Ma siccome il calendario le riserva solo le 24 ore di domani, ciascun uomo di destra dovrebbe osservare un manuale delle buone regole per manifestare rispetto.
1) Non è di sinistra regalare la mimosa, ma un semplice gesto d’affetto per chi si ama o di simpatia per chi è in amicizia.
2) Evitare per prudenza solo gli account social di Laura Boldrini o Cecile Kyenge, per non farsi intossicare la giornata.
3) Ragionare seriamente sul dovere da compiere in una società in cui sempre più spesso le donne sono vittime di violenza. Abbiamo ricordato ieri lo strazio di Pamela Mastropietro, abbiamo guardato attoniti allo stupro di San Giorgio a Cremano, ogni giorno cronache impietose ci trasferiscono pagine di odio sempre più incomprensibile. Una donna uccisa dal fidanzato a Messina, un’altra ammazzata di botte a Napoli dal marito. Sono notizie di poche ore fa. E’ una società che rispetta sempre meno l’altro. L’altra.
4) Quando si discute con la persona con cui si è scelto di vivere – perché nessuno ce lo ha imposto, almeno di questi tempi – riflettere. Perché essere donna oggi, in casa come nei luoghi di lavoro, impone spesso il coraggio della sfida ai pregiudizi. Anche da destra dobbiamo fare la nostra parte. Non è questione di femminismo, ma di corresponsabilità nella crescita di una società che troppo spesso si muove secondo schemi pigri. “Questa cosa la possono fare solo gli uomini” è frase da tempo andato. Se vuoi meritocrazia non guardare al genere ma alla capacità. E metti tutte e tutti in condizione di competere.
5) Almeno in famiglia, comprendere il valore della donna, della moglie, della madre. Usciamo, andiamo a lavorare, torniamo la sera e quello che è accaduto dentro le mura di casa lo conosciamo solo in sintesi. Non si vive bene se non si partecipa comunitariamente anche alla vita familiare.
E cominciare la giornata chiedendosi quanta ragione avesse Margaret Thacher: “Se vuoi far sapere una cosa dilla a un uomo; se vuoi realizzarla, dilla a una donna”.