Il leader dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic condannato all’ergastolo per la strage di Srebenica
Il leader storico dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic è stato condannato all’ergastolo dalla Corte ad hoc delle Nazioni Unite sulla ex Jugoslavia che si è pronunciata oggi sul ricorso in appello contro la condanna a 40 anni per il genocidio di Srebrenica, avvenuto nel luglio 1995, nei confronti dell’ex leader politico dei serbi di Bosnia Erzegovina. In appello erano ricorsi tanto Karadzic – che mira a capovolgere il verdetto – quanto la procura, che ha ottenuto quindi la condanna più severa, all’ergastolo, che richiedeva Il 73enne ex leader della Republika Srpska, fuggito dopo la guerra ed arrestato nel 2008 a Belgrado, dove si nascondeva sotto il nome di Dragan Dabic praticando una medicina alternativa, è stato condannato per l’assedio di Sarajevo – bombardata e presa di mira dai cecchini negli anni delle devastazioni in Bosnia Erzegovina, tra il 1992 e il 1995 – per crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti nelle aree sotto il suo controllo politico. In particolare per i fatti di Srebrenica, l’uccisione di circa 8mila uomini e ragazzi bosniaci nell’enclave della Bosnia orientale l’11 luglio 1995, la peggiore atrocità compiuta in Europa dalla seconda guerra mondiale. Nel 2017 la Corte condannò all’ergastolo per gli stessi crimini l’ex leader militare dei serbi di Bosnia Ratko Mladic, al comando degli uomini che effettuarono il massacro. Una sentenza in appello è attesa per il 2020. Il massacro di Srebrenica ha avuto una serie di conseguenze per l’andamento della guerra di Bosnia. Le forze serbe entrarono nella cittadina per reazione, a loro dire, a una serie di massacri di civili serbi attuati dai bosniaci nei villaggi circostanti. I caschi blu delle Mawzioni Unite, presenti in città, erano olandesi e non riuscirsono a fare fronte alle truppe di Mladic. Minacciati di essere passati per le armi, aiutarono persino i serbi alla separazione degli uomini dalle donne. In seguito tutti gli ufficiali olandesi si dimisero e i caschi blu furono duramente criticati in patria per il loro comportamento. Vi furono anche, nell’occasione, numerosi pasticci da parte della catena di comando dell’Onu: una richiesta di intervento aereo che non fu trasmessa, un intervento inefficacee persino aerei americani che non trovarono gli obiettivi per intervenire. Adesso sembra che il doloroso capitalo della guerra di Bosnia si stia chidendo per sempre, con le condanne dei principali responsabili militari ma non quella del governo di allora di Belgrado, in quanto la corte non ha provato che esso fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo a Srebrenica né che il massacro fosse stato ordinato da Belgrado. Karadzic, che è un medico psichiatra, è autore di numerose iopere letterarie e ha vinto anche alcuni premi e riconoscimenti per la sua produzione culturale.