La Raggi vuole sbianchettare anche il Natale di Roma: la città non è più Eterna

18 Mar 2019 14:22 - di Giorgio Sigona

La Raggi non cancella solo le scritte storiche. Cancella anche le manifestazioni tradizionali. Non le piacciono. O ne ignora l’importanza. Oppure le ritiene un fastidio. Ormai nella Capitale sono rassegnati, con lei non c’è niente da fare, non ne azzecca una. Tranne i post propagandistici, quelli li fa, alla vi puniremozozzoni che sporcate la città.  Ma evita accuratamente di parlare delle responsabilità del Campidoglio sui cumuli d’immondizia, sulle buche, sui trasporti pubblici. Per la sindaca (o presunta tale) fa comodo solo gettare un po’ di fumo negli occhi. Sul Natale di Roma no, lì è andata decisamente oltre. Siamo al paradosso. All’inverosimile. Senza pensarci due volte, fa capire che quell’evento non s’ha da fare. Non ha fatto bene i conti, però, perché dall’altra parte non ci sono i Don Abbondio. A denunciare lo scempio, con una lettera su facebook, è infatti il Gruppo Storico Romano. «Abbiamo atteso non poco prima di scrivere questa lettera a voi tutti», si legge. «Abbiamo provato ad aspettare chiarimenti, ripensamenti o passi indietro da parte dell’amministrazione pubblica, nella speranza di non dovervi dare questa notizia. Ma, ad oggi, ci vediamo costretti, per onestà, a farvi partecipi di un nostro totale sconforto: il Natale di Roma 2019 è a rischio annullamento».

Al Natale di Roma nemmeno un piccolo sostegno

La manifestazione, che ormai da quasi un ventennio ha emozionato, intrattenuto e entusiasmato centinaia di migliaia di persone, giovani, turisti, famiglie e curiosi, senza contare i migliaia di rievocatori provenienti da ogni angolo del mondo, non ha incontrato il sostengo delle istituzioni pubbliche: «Questo sostegno, seppur minimo (mai di natura economica ma comunque utile e fondamentale), rendeva fattibile la manifestazione alla quale voi tutti non avete mai fatto mancare la vostra passione e il vostro entusiasmo, fattori altrettanto fondamentali per la realizzazione della festa della nascita della Città Eterna». Ebbene, «come sempre il vostro sostegno non è mancato, anzi, siete sempre più numerosi. Ma, quest’anno, l’amministrazione di Roma Capitale ha deciso di non dare più quel sostegno sul quale contavamo ogni anno. Di che sostegno stiamo parlando? I costi di noleggio delle transenne per delimitare l’area esibizioni e del noleggio dei servizi sanitari mobili». Niente di stratosferico, quindi. Il che fa capire che c’à stata una precisa volontà di sbianchettare. «L’amministrazione del Comune di Roma, che ogni anno sosteneva soltanto con questo piccolo gesto (seppur utile) l’evento che forse è il più simbolico e sentito per tutti i cittadini romani, ha deciso che, per quest’anno, le spese suddette saranno a carico della nostra associazione. Inutile specificare che per noi, associazione culturale che non di alcuna sovvenzione pubblica o privata, sono spese insostenibili, fuori dalla portata di qualsiasi realtà come la nostra».

Vietata ogni forma di sponsorizzazione

Ma c’è dell’altro. «Qualcuno potrebbe pensare: perché non sostenete queste spese con una qualche attività commerciale, tipo vendere gadget, oppure con una forma di sponsorizzazione? Ebbene, l’amministrazione comunale ci vieta anche questo tipo ti operazioni durante l’evento», si legge ancora nella lettera. «Lungi da noi supporre che ci sia l’intenzione di sfavorire un determinato tipo di manifestazione (a che pro farlo? Perché impedire una manifestazione che porta a Roma centinaia di migliaia di persone e che divulga e promuove la nostra orgogliosa epopea), ma ci risulta davvero complesso trovare una logica politica, semmai imprenditoriale, dietro questa scelta così decisa. Amici del Gruppo Storico Romano, immaginate un 21 aprile 2019 dove in città nessuno racconta della nostra Storia, dove nessuno ricorda quanto dovremmo essere orgogliosi di appartenere ad una città così ricca di cultura, e questo proprio in un periodo in cui i romani e gli italiani sono così disamorati della loro Capitale».

Il Gruppo Storico Romano: “Aiutateci a salvare l’evento”

«Noi siamo Romani, non possiamo non difendere Roma!», incalzano gli autori del post. «Le motivazioni ufficiali? Non si possono sostenere eventi che si accavallino con le ricorrenze religiose (quest’anno il Natale di Roma coinciderà con la Santa Pasqua). Qui c’è un paradosso ancora più grande. Invece di sostenere una manifestazione che può incentivare ancora di più turismo e commercio si sceglie di non sostenerla lasciando che venga annullata. Perché di fatto la decisione è questa. Cosa chiediamo noi? Quello che, seppur assurdamente poco, ormai da 20 anni riuscivamo ad ottenere. Non certo sostengo economico, non certo sponsorizzazioni. Soltanto delle spese che per un’amministrazione comunale sono una normale routine: noleggio transenne e bagni chimici. Capirete che per un evento che prevede 300.000 presenze sono delle spese insostenibili per un’associazione (che ricordiamo è finanziata dal presidente Sergio Iacomoni, da solo)». Infine, l’appello: «Il Natale di Roma 2019 probabilmente sarà annullato. Se volete salvarlo, inviate una mail a : urc@comune.roma.it o a ld.gabinetto@comune.roma.it . con oggetto : SALVIAMO IL NATALE DI ROMA

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