Se Conte non tentenna sarà possibile risarcire gli italiani depredati da Gheddafi
Fuori gli attributi. Decine di migliaia di italiani depredati nel 1970 dalla Libia di Gheddafi e i loro discendenti potranno essere risarciti. Se il governo Conte deciderà di seguire l’indicazione di Fratelli d’Italia, quello che finora è sembrato solo uno slogan – “prima gli italiani” – diventerà realtà.
L’occasione la offre una risoluzione depositata in commissione Esteri dal deputato Andrea Delmastro. E’ una grande opportunità per rivedere una manifestazione di dignità dell’Italia. Il momento per una svolta storica arriva dall’iniziativa con cui il governo ha avviato le procedure per scongelare i beni della Lafico, banca statale di investimento libica. E’ controllata dalla famiglia Gheddafi e. E gestisce i beni in Italia. Parliamo di cifre importanti, diversi miliardi di euro da quantificare e che certo non sarà possibile destinare in Libia, vista la confusione istituzionale esistente sul terreno.
50 anni di attesa
Ebbene, oggi può scattare finalmente l’ora di un atto di giustizia per chi attende da decenni. Era il 1970 quando Gheddafi espulse 35mila italiani che avevano portato lavoro e progresso sociale in Libia. Essi furono spogliati di 400 miliardi di lire, confiscati dal Colonnello, con il pretesto dei “danni della colonizzazione”. Fu una vendetta contro il nostro popolo a cui finalmente ora poter reagire trattenendo in Italia per restituire quelle somme a chi ne fu privato inopinatamente. Basterebbe incamerare con un decreto i beni libici sequestrati in Italia. Tanto più che – sia pure tardivamente – si agirebbe nel nome della dignità nazionale per cancellare quello che fu un vero e proprio sopruso alla nostra comunità.
Ricorda Delmastro nella risoluzione: “Il rimpatrio forzato di massa degli italiani avveniva in un momento di pace e da un paese formalmente amico e con il quale era intercorso un trattato internazionale che garantiva la presenza degli italiani in Libia come cittadini residenti, il libero godimento della proprietà e la salvaguardia dei contributi pensionistici versati sia all’ente pensionistico italiano che a quello libico succedutogli”. Invece, tutto precipito’ nella prepotenza contro di noi.
Il dovere della Patria
Pan per focaccia? No, l’Italia non è come quella Libia, ma ha il dovere di risarcire i nostri connazionali, anche a monito per il futuro, in qualunque parte del mondo. Confidiamo – e seguiremo tutto con grande attenzione, a partire dai si e dai no – questa nuova storia. Perché richiama il valore della Patria e delle sue istituzioni.
Fratelli d’Italia è stata finora capace di determinare buone scelte di politica internazionale e a maggior ragione occorre impegnarsi per una ragione di diritto del nostro popolo. Al governo Conte è servita su un piatto d’argento la possibilità di far rispettare generazioni di nostri connazionali offesi cinquant’anni fa e mai fatti rispettare dagli esecutivi che si sono succeduti. Coraggio, se davvero si vuole garantire l’interesse nazionale. Ora c’è la grande occasione. E’ la storia che può passare anche da Palazzo Chigi. Basta uscire dal ruolo di Re Tentenna, presidente Conte…