Vergogna a Perugia: le compagne femministe “festeggiano” l’8 marzo oltraggiando Sergio Ramelli
Nel giorno della festa della festa della donna, le “compagne” di sinistra, cosiddette femministe, sono andate a “festeggiare” sulla rotatoria dedicata a Sergio Ramelli, a Perugia, vandalizzandola. Un vergognoso e triste oltraggio alla memoria dello studente milanese, militante del Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 a Milano in un vile agguato da militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia. «Poverette fuori tempo massimo, disadattate senza dignità che si sentono forti offendendo la memoria di una ragazzo di 19 anni brutalmente assassinato dai loro degni compagni antifascisti di ieri, figli della cultura dell’odio e della distruzione, figli di un liberismo liberticida. Non vale la pena sprecare parole per queste poverette che pagano già la loro viltà, con una vita inutile ed insulsa fatta di odio e rancore», è scritto sul sito dedicato a Ramelli, da cui sono tratte le foto con le scritte offensive e i cartelli imbrattati della rotonda tra via del Giochetto e via del Favarone, a Perugia, che fu intitolata al giovane missino dalla giunta Romizi.
La figura e la storia di Sergio Ramelli, non sono più solo patrimonio della destra, essendo entrate da tempo nella memoria comune dei milanesi e degli italiani. Eco perché a Perugia (nonostante le proteste del Pd..) e in altre città sono sorti piccoli o grandi simboli che ricordano il ragazzo massacrato dai compagni. Sergio Ramelli frequentava l’Istituto tecnico Molinari di Milano: fu bollato con il marchio di “fascista” solo per aver scritto un tema in classe in cui biasimava gli omicidi delle Brigate Rosse. Erano gli anni Settanta, gli anni in cui “uccidere un fascista” non veniva considerato un reato…
Queste “femministe” sono solo delle luride vigliacchette uguali in tutto e per tutto ai luridi e vigliacchi assassini di Ramelli: capaci solo di prendersela in tanti armati contro un ragazzino inerme quelli, e di imbrattare un monumento ad una persona defunta queste. Sono esseri ripugnanti.
Sono delinquenti