Vota la Basilicata e il centrodestra tenta il colpaccio dopo lo scandalo Pittella
Chissà se stanotte si fa sette a zero. Oggi si vota in Basilicata e tutto può succedere.
Eravamo abituati al dominio rosso sulla regione. Decenni di governo incontrastato del Pd e suoi derivati, ed ecco che improvvisamente tutto viene rimesso in discussione.
La voglia sfrenata di lottizzazione, il padronato sulla sanità e su tutti i settori pubblici, sembrano aver risvegliato la rabbia di un popolo stanco di subire. Poi, l’inchiesta Pittella ha scoperchiato gli affari. E lui, l’ex presidente sta ancora lì, a chiedere voti agli elettori, nonostante indagini pesantissime proprio nei suoi confronti.
Pittella vuole comandare ancora
Ma ha talmente forza di “persuasione” nel suo partito che nessuno ha avuto il coraggio di dirgli no alla candidatura come consigliere. Nel Pd conta molto, tanto che ha imposto per la corsa alla presidenza Carlo Trerotola, farmacista, che è stato costretto a inseguire i boatos attorno alla sua candidatura. Con un passato di destra che solo alla vigilia del voto ha rinnegato, l’aspirante governatore è diventato il simbolo fiacco della sinistra. Abbastanza deludente, potremmo dire. Il povero Zingaretti è sceso in Basilicata per dovere d’ufficio.
In pochi scommettono sulla vittoria del centro sinistra, ma non è che se la passino meglio i Cinquestelle. Non hanno candidature in grado di tirare e sui social già si leggono le loro lamentazioni su una sconfitta data per certa da tutti. Pagheranno anche a Potenza e Matera le devastanti prove di governo dei loro beniamini. Non è certo un biglietto da visita esaltante la performance di Di Maio a palazzo Chigi, alla testa di una delegazione grillina assolutamente improbabile. Ma che ci fai con Toninelli e sottospecie del suo genere?
Poi, la botta di Roma. I Cinquestelle lucani volevano chiudere la campagna elettorale strillando contro i ladri, ma si sono trovati piombare in casa Marcello De Vito e compagnia. Saranno pure fatti del Campidoglio, ma è evidente che quel che succede nella Capitale d’Italia ha sempre eco nazionale. E strillare contro la corruzione altrui non è sempre pagante…
La grande corsa di Bardi
Poi, lo squadrone del Centrodestra. Scaramanzia vuole che si eviti ogni pronostico, ma con certezza possiamo dire – anche per le poche ore che siamo riusciti a ritagliare per qualche comizio in terra lucana – che è stata una bellissima campagna elettorale. A partire dalla Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, assieme alla squadra civica, c’e stata una straordinaria e corale mobilitazione al fianco di un galantuomo come il generale Vito Bardi. A lui certo nessuno può impartire lezioni di moralità.
La piccola e bella Basilicata questa sera potrebbe spostare ancora più a destra l’Italia. Dopo le politiche del 4 marzo ad oggi, la sinistra e i grillini hanno perso ovunque: Friuli Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige, Molise, Abruzzo, Sardegna. Stasera sapremo se lo stesso exploit ci sarà stato anche a Potenza oppure se, nonostante tutto, resterà al potere ancora il Pd. Ma tutti lo danno per altamente improbabile.
Poi, finalmente le elezioni europee. E da lì potrebbe partire un’altra storia per l’Italia e il Centrodestra che, come dice Giorgia Meloni, dovrà trovare la forza di rigenerarsi. All’orizzonte sfide nuove.
Non so, alle Europee ci si presenta ciascuno per sè in tre raggruppamenti di cui uno è quello più responsabile della situazione sia italiana che europea.
Certo che avete un modo per commentare la notizia davvero geniale, i 5stelle a de vivo l’hanno buttato fuori non appena ci è stata la notizia di corruzione, io da citradino onesto tengo conto. Quindi non fate paragoni stupidi.