Caio Giulio Cesare e Rachele Mussolini: “Sinistra ridicola, fa la guerra a un cognome”
Il candidato alle Europee, Caio Giulio Cesare Mussolini è uno degli ospiti più fotografati all’appuntamento di FdI al Lingotto di Torino. Lo spiega lui stesso, parlando alla platea di Fratelli d’Italia. «Sono stato vittima di un linciaggio solo per il mio cognome. Ho due lauree, parlo tre lingue, ho servito il mio paese tutta la vita. Ma questo non basta. La sinistra è ferma a questo». Il manager di Finmeccanica cita la battuta infelice di Michele Serra. «Mi ha detto che devo andare a vendere gelati a Guidonia». Mussolini cita la frase del giornalista di Repubblica per fotografare lo stato degli intellettuali oggi. Fermi a 60 anni fa.
Sulla sua candidatura, Mussolini ha sottolineato l’importante di farsi valere in Europa: «Dovremmo far squadra. Sono convinto che sempre e comunque vi debbano essere prima gli italiani. Ieri come oggi». «Ho deciso di candidarmi con Meloni al Sud – ha spiegato il pronipote del Duce – perché amo l’Italia e credo che la vera questione nazionale sia la questione meridionale. Se il sud non riparte l’Italia non riparte. Il rdc è un palliativo. Il sud merita un riscatto, il sud è la vera grande opportunità».
«È stata una grande emozione sentire il vostro affetto – ha concluso Mussolini – sono qui perché voglio continuare a servire l’Italia in mezzo a patrioti».
Rachele Mussolini: “Linciaggio mediatico vergognoso”
A margine della conferenza Caio Giulio Cesare si è fermato a parlare a lungo con la cugina, Rachele Mussolini, consigliere comunale in Campidoglio. «I problemi di boicottaggio di mio cugino sono i miei. Ci fanno la guerra anche sui Social. Non prendono nemmeno in considerazione le nostre posizioni politiche, i nostri curriculum, le nostre idee. Il cognome Mussolini li spaventa così tanto da farci una guerra preventiva». E la guerra si combatte anche su Facebook. Ho superato le 5000 amicizie su Fb e non posso creare una pagina Fb supplementare perché il cognome diventa un problema. Per fortuna la gente ragiona con la propria testa e non in base agli algoritmi».
E lasciali fare, mica sanno fare altro. Ancora un po’ e spariranno del tutto questi esseri spregevoli. Vai alla grande, Caio Giulio Cesare Mussolini.