
Chiede un’ecografia a 102 anni. Il Cup delle Marche: “Ripassi nel 2020”
Le liste di attesa dalla sanità pubblica italiana non guardano in faccia a nessuno. Può confermarlo la signora Ida Cucco, 102 anni di Fabriano. Alla richiesta, formulata dalla figlia, di un’ecografia al fegato è arrivata la risposta raggelante. «L’operatore di turno mi ha riferito che per tutto il 2019 non ci sono posti liberi per effettuare un esame del genere non solo a Fabriano, ma in tutte le Marche». Lo ha raccontato al Quotidiano nazionale la figlia della signora Ida, Loretta Bartocci.
La scelta obbligata? «Rivolgersi agli esami a pagamento per i quali sono straconvinta si trovi posto nello spazio di pochissimi giorni. Se serve lo faremo perché la priorità assoluta è di tutelare la salute di mia madre. Ma non si può arrivare al punto praticamente – ha proseguito la figlia della paziente di 102 anni – di costringere la gente ad avvicinarsi alle strutture private o magari a quegli stessi medici che sotto l’egida dell’ente pubblico non possono operare, mentre quando indossano il camice di professionisti privati per le visite a pagamento hanno tempo e modo di effettuare i medesimi controlli».
Le Marche: “Tutto risolto, abbiamo trovato un posto a settembre”
Accade nelle Marche, regione rossa che ha sbandierato per anni la sua efficienza. La replica dell’amministrazione regionale non si è fatta attendere. La Regione Marche, sollecitata dai media, ha verificato con il Cup (Centro unico di prenotazione regionale) e la visita richiesta dalla signora «è già disponibile il 24 settembre prossimo». Per lo stesso esame anche le altre classi di priorità hanno la risposta: «Nel corrente mese di aprile nel caso di una breve (B=10 giorni), a giugno nel caso di una differita (D=30/60 giorni). Si sta lavorando per migliorare i risultati anche per le programmate, che si ritiene essere la classe di priorità assegnata dal medico alla signora, perché l’obiettivo è che in 180 giorni la risposta si realizzi».
Nella risposta si sostiene anche che le Marche rispettano i tempi previsti dalla legge per circa il 90% delle prestazioni in classe B e D. Le urgenti sono invece garantite al 100%». Dichiarazioni incoraggianti. La signora Ida è stata accontentata. Rimane un interrogativo: quante persone come la signora Ida e anziché chiamare un giornale sono state costrette a rivolgersi ai privatii?