Europee, tra i simboli spunta il Pci e quello del partito di Alfano. L’esperto: “Incredibile”
Alle 18 di domenica sera erano già trenta i simboli dei partiti presentati al Viminale per la corsa alle Europee del 2019. Tra i partiti tradizionali, anche le solite sorprese, che non mancano mai, come spiega l’esperto, il giornalista Gabriele Maestri, curatore del blog “I simboli della discordia”, che intervistato dall’Adnkronos, fa il punto della situazione verso la fine di una giornata che ha visto comparire sulla bacheca del ministero i simboli più curiosi – dal Partito Internettiano al Sacro Romano Impero, dal Movimento Poeti d’Azione ai Forconi – oltre a
quelli dei principali schieramenti. “Quest’anno – dice Maestri – c’è una novità: i riferimenti all’Europa sono molto più presenti rispetto al passato, e spesso si tratta di un escamotage per cercare di presentare le candidature senza firme”.
Il tema dell’Europa spacca le liste
“La presenza di elementi legati all’Europa – evidenzia l’esperto – contagia anche formazioni che si sono sempre contraddistinte per la loro ostilità verso l’Ue, a partire dal ‘cartello’ Casapound-Destre Unite”. “Un’altra costante è la fantasia che si esplica in molti modi diversi. Dai simboli già esistenti che cambiano faccia, come i Forconi, alle sigle sconosciute in cerca di visibilità, come Pensa Italia. O la storia che ritorna assieme al simbolo del Pci, quasi identico a quello della Prima Repubblica: lista che più di tutte si sta impegnando a raccogliere le firme”, aggiunge il blogger. Tra i loghi più innovativi Maestri segnala in particolare Riscatto Nazionale, “con tanto di con Pegaso e tricolore”. Ma le sorprese non finiscono qui. “Mai pensavo che avrei rivisto Ap, simbolo del partito fondato da Alfano, in una bacheca”, conclude Maestri riferendosi al logo di Alternativa Popolare, ‘inglobato’ dal Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi.